Come vincere in borsa con lo studio dei cicli
«Come è stato detto ……. la storia ripete se stessa e il progresso fa altrettanto. Ci sono dei cicli all’interno dei cicli, ciò che è scritto sull’oggi – ciò che accade oggi – è accaduto nel passato e accadrà nel futuro, non una, ma mille volte».
Ed ancora «il tempo e la storia si ripetono un certo numero di volte. Alcuni eventi hanno un ciclo breve e si ripetono nell’arco di pochi minuti, o giorni o mesi o anni. Altri avvenimenti si ripetono invece solamente nell’arco di decenni, secoli o addirittura millenni. Ma anche in questo caso il ciclo è rispettato. Questa è la legge fondamentale della natura. La legge dell’Onnipotente dice che la vita va e viene, ma ciò che accade all’uomo si ripete all’infinito».
Questo passo tratto dal libro Le profezie delle piramidi di Max Toth descrive meglio di qualunque altra frase il concetto di come tutto ciò che ci circonda si muove in cicli. Dai cicli del sistema solare ai cicli della natura, fino ad arrivare al mondo sub atomico. I cicli che più ci interessano in questa sede sono, naturalmente, i cicli dei mercati finanziari e in particolare dei condizionamenti psicologici di chi in essi opera. Il comportamento degli operatori risponde ad una legge universale di comportamento delle masse largamente presente in natura e facilmente interpretabile.
Nel corso dei decenni le stesse configurazioni si sono ripetute nelle fasi di accumulazione, continuazione, distribuzione. Per quanto le tecniche si affinino e gli studi progrediscano, difficilmente la psicologia dei mercati cambierà, molti investitori continueranno nelle fasi di panico a regalare i propri titoli e li riacquisteranno quando il trend avrà già fatto i tre quarti del percorso. Considerati dal punto di vista psicologico, i cicli corrispondono alla teoria delle aspettative degli operatori. Keynes stesso, osservando il mercato, formula una serie di riflessioni sugli aspetti psicologici dei processi di formazione delle attese.
Fondamentale è l’orizzonte temporale. L’economista distingue fenomeni di breve, medio e lungo o lunghissimo periodo che, aggiungiamo noi, sono intrinsecamente correlati tra loro.
- nel breve periodo sono più frequenti violente oscillazioni di opinione. Keynes attribuisce a queste microvariazioni una particolare irrazionalità e miopia;
- nel medio-lungo periodo, sono ancora possibili improvvise oscillazioni, ma queste sono contrastate da opposte dinamiche psicologiche, rappresentate dall’inerzia e dalla staticità delle rappresentazioni del futuro stato degli affari. Quando il clima psicologico è negativo e gli investimenti ristagnano da molto tempo, a meno di avvenimenti di grande rilievo, si creano dei periodi di depressione;
- nel lunghissimo periodo, Keynes colloca l’esistenza di credenze, di rappresentazioni sociali fondamentali. Queste vere e proprie architravi del comportamento economico e civile hanno una particolare stabilità e, quando sono soggette a variazioni, possono portare sconvolgimenti di portata storica.
a cura di Mauro Cardella
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