Erano passati 9 anni da quando lo svedese Gunder Hagg aveva stabilito il record della corsa del miglio con un tempo di 4’ 01”, e la credenza diffusa tra gli atleti era di considerare il limite dei 4 minuti assolutamente invalicabile. Gli stessi allenatori e lo staff medico rafforzavano tale convinzione sottolineando i potenziali pericoli connessi all’abbattimento di tale limite: il corpo umano non avrebbe sopportato una simile fatica, che avrebbe avuto ripercussioni irreversibili sul sistema cardiocircolatorio.
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PNL, Psicologia
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