Qual è la differenza fra un buon comunicatore e un guitto della comunicazione? Sfatiamo il luogo comune che per informare, intrattenere, attivare, convincere – sono i quattro motivi principali per i quali parliamo in pubblico – siano indispensabili facilità di parola e una buona cultura alle spalle. Certamente sono utili, ci mancherebbe altro, ma non sono essenziali. Altrimenti, dovremmo concludere che tutti gli insegnanti che abbiamo avuto nei 13 anni di scuola e nei 4 di università erano ottimi comunicatori, ma non sarebbe vero. Perché allora dovremmo salvarne solo due o tre, quattro al massimo? Che cosa avevano questi pochi rispetto alla maggioranza di cui non ricordiamo neppure il nome? Sapevano trasmettere, direi quasi che sapevano vendere la materia di cui erano docenti.
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Apprendimento, Comunicazione
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