3 segreti per diventare più bravi nella conversazione
Chissà, magari l’avrete letta anche voi, poiché è una storiella che gira in internet.
L’avaro del paese cadde nelle acque del lago.
“Aiuto, aiuto! Non so nuotare!” Gridava a squarciagola, annaspando nell’acqua.
I paesani accorsero per salvarlo.
“Dammi il braccio che ti tiro fuori!” Gli urlò un ragazzone.
“Dammi la mano che ti salvo!” Gridò un altro.
“Dai, vai sotto, punta un piede e spingiti verso di me!” Disse un altro ancora.
Ma l’avaro non aveva mai saputo andare verso qualcuno e nemmeno dare ad altri e anche questa volta non sapeva dare né mano né braccio.
Arrivò un uomo che gli si rivolse nel suo stesso linguaggio: “Prendi la mia mano che ti porto in salvo!”
Immediatamente l’avaro afferrò la mano dell’uomo e fu salvato.
Perché questa storiella?
Per sottolineare l’importanza delle parole, che possono salvare oppure ferire come lame affilate!
La più grande differenza è data dalla consapevolezza nel loro uso, perché troppo spesso infliggiamo ferite senza accorgerci né volerlo, e non sappiamo invece cosa dire quando vorremmo portare sollievo, con l’esito di ottenere l’esatto contrario di quello che avremmo desiderato.
Inoltre, al di là delle parole, nella comunicazione o nella più semplice conversazione sono davvero tanti i fattori che possono rendere il nostro intervento positivo, piuttosto che negativo e, oltre alle consapevolezze sono necessari atteggiamenti, abilità e tecniche.
Tutti conversiamo, ma in pochi lo sanno fare con consapevolezza, pensiero veloce e parola sciolta. Il bello, però, è che si può imparare!
Qualche segreto?
Partiamo dagli atteggiamenti, citandone solo il più importante secondo me: la capacità di ascolto, o ancora meglio il desiderio di ascoltare davvero.
Questo lo si dimostra non solo aprendo le orecchie, ma anche il cuore al nostro interlocutore e facendoglielo capire con gli occhi che lo guardano, la testa che assente e la postura volta verso di lui e ancora con qualche domanda in merito ogni tanto, a dimostrazione che stiamo seguendo quanto ci viene raccontato.
Tra gli atteggiamenti, per citarne solo qualcun altro, è importante l’essere assertivi, per sapere esprimere le proprie idee senza ansia né aggressività, capaci di difendere i propri diritti senza violare quelli altrui. È inoltre un grande punto di forza il credere che tutti siamo portatori di valori e che da tutti possiamo imparare. E anche il mettere al bando ogni desiderio di manipolazione, e questo non per moralismo, ma per puro interesse! Nessuno darà mai più credito, infatti, al manipolatore che si tradisca anche una sola volta!
Anche le abilità richieste non sono poche.
Per esempio saper fare buon uso della voce, che è il nostro personale strumento musicale! Saper controllare la nostra gestualità e la mimica facciale, occhi per primi. Saper atteggiare la nostra postura. Saper fare buon uso dello spazio, poiché è ben diverso sussurrare attaccati a un orecchio che non parlare alla distanza di un braccio.
Per finire, rimangono le tecniche ma questo è già un discorso per iniziati!
Quello che mi piace dirvi in conclusione è che, nonostante la comunicazione sia un discorso complesso, si può davvero migliorare e anche in fretta, se lo si desidera, con un po‚ di esercizio guidato e con gli atteggiamenti sintetizzati nell’acronimo “DISCO”: Determinazione, Impegno, Strategie, Chiarezza di Obiettivi.
A cura di Angela Foi