3 Segreti per studiare bene
In occasione del rilancio del mio ebook ho deciso di svelarvi altri 3 dei 48 segreti che si trovano al suo interno aggiungendo alcune strategie inedite. Se vi siete persi i precedenti, rileggete la mia intervista in occasione della pubblicazione del libro. Ecco a voi i 3 segreti, uno da ogni capitolo del libro.
Primo segreto: Provate a cambiare approccio allo studio senza considerarlo un obbligo, cercate modi nuovi e originali per studiare evitando di basarvi sul metodo della ripetizione, che spesso non porta ai risultati sperati. La ripetizione è la strada più veloce per stancarsi dello studio.
Questo segreto è molto importante; infatti la maggior parte delle persone smette di studiare proprio per il fatto che si annoia o non trova stimoli. Vi è mai capitato di trovare un professore che vi faceva amare la materia? Senz’altro l’avete studiata con maggiore passione e questo vi ha consentito di ottenere voti migliori. Quando dovete studiare un esame che non vi piace, cambiate continuamente approccio: cambiate metodo di studio, create mappe, ripetete la materia con un collega, provate a studiare da un libro diverso o dagli appunti. Alla fine troverete il modo corretto che rispecchia la vostra forma mentis e la materia la studierete con maggiore passione e i risultati non tarderanno ad arrivare.
Secondo segreto: calcolate il vostro PAGE RATE. Questo indice esprime la vostra efficienza nello studio. Per calcolarlo vi basterà dividere il numero di pagine studiate per le ore di studio. Non superate le due ore consecutive di studio nella prova. Il PAGE RATE è un indicatore della vostra efficienza, il vostro scopo sarà quello di migliorare sempre più in modo tale da poter studiare il più velocemente possibile senza tuttavia compromettere la qualità dell’apprendimento. Potete fare il test del PAGE RATE anche per valutare i vostri miglioramenti: un buon page rate è di circa 20 pagine abbastanza fitte all’ora, ma ovviamente varia in base alla difficoltà della materia.
Terzo segreto: il linguaggio non verbale può fare la differenza fra un’interrogazione da 7 e una da 10. Inoltre i professori, spesso, se vedono che siete sicuri vi fanno una sola domanda e poi considerano concluso l’orale.
Vi è mai capitato di sostenere un’interrogazione dove il professore vi dà un voto appena sopra la sufficienza dicendo che non siete sembrati sicuri? Bene, a me raramente è capitata una cosa del genere in quanto, ho capito che è molto più importante COME si dicono le cose rispetto a COSA si dice. Evitate ovviamente di inventare di punto in bianco il vostro discorso, ma allenati sull’esposizione curando il linguaggio paraverbale (tono di voce, ritmo, volume, velocità) e il linguaggio non verbale (postura e gesti, distanza dal professore). Nel mio libro troverete tecniche e consigli per migliorare il vostro linguaggio non verbale e conoscerete le caratteristiche di un linguaggio da 10 e lode. Insomma la chiave per comunicare in maniera vincente! Buona giornata a tutti!
a cura di Andrea Lampis
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