4 Modi per studiare in modo facile e piacevole
L’apprendimento è un processo piuttosto complicato. Le esperienze che abbiamo maturato nella scuola dell’obbligo non ci aiutano molto. Si dice che tra le competenze trasversali che si dovrebbero acquisire durante gli studi c’è quella, fondamentale, di “imparare a imparare”. Cosa significa? Che una volta adulti dovremmo possedere la chiave che ci permette di studiare autonomamente qualsiasi materia che desideriamo affrontare. Con buone, se non ottime, possibilità di riuscita.
Purtroppo, dobbiamo amaramente riconoscere che non è così. Molte persone hanno difficoltà a seguire, ad esempio, i corsi obbligatori di aggiornamento professionale che vengono programmati dalle aziende in cui lavorano. Molti ricordano quei periodi come i più faticosi e frustranti della vita. In genere, l’approccio allo studio delle persone adulte diventa un’impresa difficile, spesso impossibile, anche quando nessuno li obbliga a studiare ma lo fanno spontaneamente, perché spinti dalla curiosità e dal piacere di conoscere nuove materie o dall’esigenza di impadronirsi di una nuova competenza. In un’epoca nella quale stimoli di questo genere non mancano di certo e si possono trovare, ad esempio, manuali per ogni tipo di esigenza, non sono pochi coloro che, dopo averli letti con avidità, si rendono conto che non sono serviti a molto.
Che cosa impedisce di apprendere in modo efficace e piacevole?
Sono soprattutto i pensieri negativi che nascono dalle nostre esperienze traumatiche, prevalentemente infantili, alimentate dal risentimento e dalla paura del giudizio negativo, che non si limitano a bloccare la nostra iniziativa ma spesso diventano profezie che si auto avverano. In altri termini, questi pensieri, pur essendo falsi, per il solo fatto di essere creduti veri, portano la persona a comportarsi in modo da avverare l’aspettativa.
Quattro passi per sconfiggere i pensieri negativi e diventare autonomi nello studio
- Imparare a osservare in modo neutro i pensieri negativi attraverso due sistemi: la dissociazione e l’osservazione esterna.
- Capire come disinnescare il filtro affettivo, cioè quella specie di paravento emotivo che si crea quando una persona agisce in condizioni di ansia o paura di sbagliare.
- Riconoscere il proprio stile di apprendimento personale più adeguato e il modo per realizzare un efficace piano per attuarlo nel tempo.
- Impadronirsi della tecnica di visualizzazione creativa, fase durante la quale diventare consapevoli dell’intero processo di apprendimento.
Non bisogna mai dimenticare, in ogni caso, che apprendere è una funzione che va al di là della mera raccolta di informazioni o nozioni più o meno complesse in grado di arricchire il nostro bagaglio culturale. È un processo che sta a monte e dura tutta una vita, in quanto ha come obiettivo, ambizioso ma reale, quello di migliorare, sotto ogni aspetto, la qualità della propria esistenza.
a cura di Ugo Perugini
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