Come eliminare le abitudini che ci impediscono di raggiungere i nostri obiettivi
Il grande naturalista francese dell’Ottocento Jean Henry Fabre fece un esperimento utilizzando i bruchi di processionaria. Questi bruchi si nutrono di aghi di pino e usano muoversi in fila indiana, ognuno attaccato con la testa alla coda di quello che lo precede. Fabre prese un grosso vaso in terracotta, dove al centro era piantato un alberello di pino, e vi dispose sul bordo i bruchi di processionaria in modo tale che il primo bruco fosse collegato con l’ultimo, a formare un cerchio completo.
Dopo qualche istante, il cerchio vivente iniziò a muoversi. Fabre era curioso di vedere quanto tempo sarebbe trascorso prima che i bruchi si accorgessero del trucco. Con grossa sorpresa, il naturalista osservò l’inesorabile marcia del cerchio vivente per un’intera settimana, dopodiché i bruchi iniziarono, uno dopo l’altro, a morire d’inedia. Nonostante avessero lì vicino tutto il cibo necessario, continuarono a marciare nel solito percorso circolare esclusivamente per abitudine, arrivando addirittura a morire. In molti casi noi siamo simili a quei bruchi.
Spesso facciamo le cose solo perché le abbiamo sempre fatte, probabilmente senza chiederci se sia utile o meno. Le abitudini – ovvero i programmi caricati nel subconscio – non sempre sono dannose. Anzi, laddove valutiamo alcune di esse sane e fruttuose, non sono altro che un grosso vantaggio, poiché ci consentono di svolgere determinate attività velocemente e con il minimo dispendio di energia. Dall’altro canto è importante individuare quelle abitudini che non ci aiutano a conseguire i nostri desideri. È su quelle che dobbiamo intervenire per evitare di girare attorno al bordo del vaso di terracotta per il resto della nostra esistenza.
a cura di Bonifacio Sulprizio
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