Come utilizzare il Punto di Pareggio per le scelte aziendali
di Giacomo BrunoSono convinto che il punto di pareggio è uno degli strumenti fondamentali per portare avanti un business pianificato di successo.
Sono convinto che il punto di pareggio è uno degli strumenti fondamentali per portare avanti un business pianificato di successo.
Facendo attenzione a ciò che accade attorno a noi possiamo notare che la crisi non è solo finanziaria, e non riguarda semplicemente l’arrivare a fine mese o l’utile di una società. Oggi stiamo vivendo una vera e propria crisi di fiducia. Fiducia verso le persone, verso le istituzioni, addirittura c’è una crisi di fiducia verso noi stessi.
Un atleta professionista non si sognerebbe mai di iniziare una competizione importante a freddo, senza il minimo riscaldamento, rischierebbe di vedere drasticamente ridotta la sua performance e di farsi male. Allo stesso modo, un venditore professionista, non dovrebbe mai iniziare un importante appuntamento di vendita, senza l’adeguato “riscaldamento“.
Come fare soldi su internet? Punta alle Joint Venture
Io lavoro con il mercato internettiano dalla fine del 1998 e non mi posso proprio lamentare in termini di affari ottenuti. Pensa che ho guadagnato senza avere una newsletter, senza avere potenziali clienti/contatti, senza avere un blog, senza un sito web…
Spesso chi partecipa ai miei corsi di marketing degli eventi mi chiede: come faccio a definire il prezzo del biglietto d’entrata alla manifestazione che sto organizzando, un prezzo che il mio pubblico sia disposto a pagare e che sia soddisfacente anche per noi organizzatori?
Aiutare l’organizzazione di un’azienda significa ovviamente aiutare le persone dell’organizzazione stessa, dal titolare a tutti i dipendenti in quanto persone e quindi risorse strategiche aziendali. Molto spesso però consulenti e manager impostano dei progetti di riorganizzazione che rischiano di fallire perché sbagliato potrebbe essere l’approccio con il quale l’intervento stesso viene progettato e poi realizzato.
Metteresti tutta la tua attività nelle mani di un agente commerciale che lavora per un’altra azienda? Non credo. E allora, perché il tuo ecommerce dovrebbe vivere in base alle scelte – più o meno tecnicamente prevedibili – di un algoritmo, e in particolare dell’algoritmo di Google?
Google è fondamentale, il suo sistema di ricerca porta ai nostri siti un numero elevatissimo di visitatori interessati ai nostri prodotti. Ma non può generare il 90% del traffico al nostro sito: se il tuo SEO ha successo, qualcosa di più generale non sta funzionando.
La figura del giornalista si è evoluta rispetto a 10 anni fa, a causa dei cambiamenti apportati dalla tecnologia nella società. Oggi è il web che veicola l’informazione e pertanto chi vuole intraprendere la carriera di giornalista deve necessariamente conoscere i meccanismi ad esso legati. Giornalista online aiuta a capire come muoversi per scrivere articoli sul web. Non bisogna necessariamente essere giornalisti per scrivere sul web; le strategie per la buona riuscita di un testo sono, infatti, le medesime, sia che si tratti di giornali online che di semplici blog.
Il libero professionista cerca clienti perché sono la sua unica fonte di reddito. Non si può permettere di restare a casa ad aspettare che i clienti vengano da lui. Più clienti ci sono e meglio è. All’inizio vanno bene tutti i tipi di clienti, anche quelli più piccoli. Tanto più ampio e variegato è il portafoglio clienti, tanto maggiori saranno le possibilità di avere sempre lavoro. I contatti del professionista devono essere di vario tipo per diversificare il più possibile committenti e incarichi. Naturalmente il professionista deve trovare il giusto equilibrio tra la domanda e l’offerta: deve restare sul mercato e garantirsi una certa soddisfazione e continuità di lavoro nel tempo.
Il Responsabile commerciale è un professionista che coordina una struttura commerciale di qualsiasi dimensione: da 2 a n collaboratori.
Per svolgere il ruolo da Professionista, servono competenze di base in numerose aree: tecniche di vendita, tecniche di management, tecniche relazionali, organizzazione personale, marketing, per poter operare efficacemente.
Si è molto scritto in questi giorni sulla morte di Steve Jobs e sullo spazio che i giornali e i siti di tutto il mondo hanno dato a questo avvenimento, contribuendo quasi a una “beatificazione” di questo geniale imprenditore che era ed è stato un grande imprenditore. E che ha avuto inevitabilmente come conseguenza la diffusione di una “setta” uguale e contraria che considera Steve Jobs un “prodotto” del nostro tempo, quasi una persona fortunata di essersi “solo” trovato al momento giusto al posto giusto, non avendo “rivoluzionato” alcunché e a ben guardare nemmeno inventato nulla che non fosse stato inventato da qualcun altro.
Non è questo certo il mio pensiero come ho precisato nel mio blog MoneyReport.it in un articolo intitolato “Onore a Steve Jobs. Il più grande imprenditore dopo il Big Bang”.
L’immagine della crisi è veramente ovunque.
Siamo perseguitati da scenari foschi, da bombardamenti di notizie economico finanziarie negative, da tasse crescenti, da un pessimismo diffuso.
In passato quando l’informazione era meno diffusa, probabilmente la crisi si provava in casa o sul proprio luogo di lavoro, la cerchia di conoscenti era ristretta e si discuteva senza introdurre scenari da panico 24 ore su 24.
La tecnica denominata del “disco rotto” è spesso uno dei mezzi più efficaci per difenderci da qualcuno che, in modo invadente cerca di proporci un servizio o un prodotto. E’ cosa nota che un bravo venditore dovrebbe inizialmente identificare un bisogno da parte del suo potenziale cliente, fargli quante più domande possibili per capire le sue reali esigenze e’ solo in un secondo momento, presentare la sua soluzione, sottoforma del prodotto o del servizio che sta commercializzando. Questo processo, che ogni venditore di successo pratica quotidianamente, presuppone però una certa disciplina, una solida preparazione e soprattutto contempla l’ipotesi, per quanto poco auspicabile per il venditore che, dopo aver ascoltato il cliente, si capisca che il prodotto in vendita non può essere di aiuto alla persona, o non sia conforme alle sue specifiche esigenze e quindi la presentazione dettagliata dello stesso vada evitata, chiedendo al massimo all’interlocutore delle referenze di altri contatti potenzialmente interessati.
Nel mondo reale però, i venditori validi sono pochi e le cose vanno diversamente. Ci troviamo spesso, al telefono o di persona, di fronte a persone che hanno pochissimo interesse ad ascoltare le nostre esigenze e sono focalizzati esclusivamente sulla presentazione del loro prodotto, iniziando a chiudere la vendita molto prima di aver ricevuto da parte nostra dei “segnali di acquisto”. Dire che non siamo interessati non basta, le nostre parole non sono minimamente ascoltate e il venditore è talmente desideroso di chiudere la vendita e portare a casa la sua commissione, che a volte liberarcene, senza essere scortesi, può essere un problema.
Vediamo allora in cosa consiste la tecnica denominata “del disco rotto”. Un disco musicale rotto, metaforicamente, è quello che a causa di un problema sulla sua superficie, continua a ripetere lo stesso frammento musicale all’infinito. Ecco come possiamo fare lo stesso: quando il venditore è insensibile alle nostre parole di disinteresse, possiamo costruirci una frase, un po’ più articolata del semplice “non mi interessa” e dire ad esempio:
“Guardi, il suo prodotto è sicuramente molto interessante e sono sicuro che lei lo promuove con la massima integrità. Tuttavia, in questo momento, ho altre priorità e non sono interessato all’acquisto”
Quando il venditore, continuerà ad insistere, magari chiedendoci perché o continuando a descrivere le meraviglie del suo prodotto, non dobbiamo fare altro che ripetere esattamente la stessa frase, senza alcuna variazione, in tono però rilassato e cordiale. L’efficacia della tecnica si vede quando, dopo massimo la terza ripetizione da parte nostra (ma molto spesso basta la seconda) il venditore capisce che è meglio lasciare perdere perché ha di fronte una persona che conosce le tecniche di comunicazione e che comunque non procederà all’acquisto.
Questa semplice tecnica, quando serve, può far risparmiare molto tempo sia a noi che all’impreparato venditore, a cui rendiamo quindi, indirettamente un servizio.
A cura di Marco Germani
Amando lo sport, mi diverto spesso a fare dei parallelismi e a cercare delle analogie tra l’attività di vendita e le varie discipline atletiche.