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Come fare networking in modo intelligente

Stefano CalicchioUn recente articolo dell’Harvard Business Review a cura di Rob Cross e Robert Thomas ha evidenziato l’importanza dell’attività di networking intelligente per la carriera delle figure dirigenziali. Il titolo del pezzo “un modo intelligente di fare network” anticipava al lettore il concetto chiave espresso nel testo: come i decisori aziendali capaci di realizzare al meglio i propri obiettivi siano quelli in grado di stabilire contatti con persone selezionate, traendone benefici.

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Come attuare una corretta risoluzione consensuale del rapporto di lavoro

Pier Paolo SposatoMolte aziende, nell’attuare dei processi di riduzione del personale, propongono ai dipendenti la trasformazione del licenziamento in risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, con incentivazione all’esodo. Qualunque sia il motivo per il quale l’azienda propone ad un dipendente d’interrompere il rapporto attraverso una risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, la corretta procedura dovrebbe essere la seguente:

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Come sviluppare un vantaggio competitivo per i tuoi eventi

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Filippo Maria CailottoSi parte sempre da una semplice domanda: perchè uno spettatore dovrebbe partecipare al nostro evento?

La risposta è (o dovremmo fare in modo che fosse): perché sappiamo interpretare meglio delle organizzazioni concorrenti i bisogni del nostro pubblico e siamo in grado di offrire un vantaggio competitivo che rende unica la nostra proposta.

Con riferimento a quest’ultimo, vi sono almeno tre aspetti da considerare.

Innanzitutto il vantaggio competitivo deve risiedere in benefici rilevanti per il nostro spettatore, tali da creare un valore percepito. È infatti fondamentale che questi benefici siano significativi agli occhi del segmento di pubblico prescelto e quindi in grado di favorire una risposta positiva.

Inoltre è importante che il vantaggio competitivo valorizzi aspetti che rafforzano la nostra scelta di posizionamento differenziante rispetto a quella dei concorrenti, una scelta strategica che ci permette di presentare la nostra proposta come originale e distinta nel “mercato degli eventi” e per questo non facilmente sostituibile con altre tipologie di offerta.

Infine è bene sottolineare che il vantaggio competitivo viene dato da un insieme di fattori che concorrono a formare l’esperienza complessiva proposta dall’evento. Occorre dunque cercare di massimizzare il valore del pacchetto globale che viene offerto.

Per rappresentare quest‚ultimo concetto il marketing utilizza una semplice formula matematica: il valore per il cliente è uguale al rapporto tra benefici e costi (valore per il cliente = benefici/costi).

Può far sorridere il ricorso ad una formula matematica per misurare una percezione derivante anche da fattori intangibili, ma credo si possa convenire che può rappresentare un utile strumento di valutazione: il valore della proposta infatti aumenta incrementando il numeratore, ossia i benefici promessi dal pacchetto complessivo, e riducendo il denominatore: non solo i costi reali, come il biglietto, o psicologici, come uno spettacolo ritenuto “ostico”, ma anche le “scomodità”. Vuoi un esempio non banale? Uno spettacolo che termina dopo l’ultima corsa dell’autobus comporta una scomodità e un costo (reale e psicologico) non indifferente per chi non ha l’auto, come ad esempio tanti giovani o tanti anziani; trasformiamolo in beneficio, concludendo la serata in tempo utile e facendo percepire il fatto con l’offerta di un biglietto per l’autobus al costo di 1 centesimo.

Per proporre il nostro evento in modo vincente dobbiamo dunque creare un vantaggio competitivo offrendo un insieme di benefici rilevanti per il nostro pubblico e riducendone i “costi” (reali, psicologici o di “scomodità”).

Ogni situazione presenta ovviamente aspetti peculiari: dovrai identificare e valorizzare nella comunicazione quelli più appropriati per il tuo pubblico. In ogni caso, se esiste un segreto per il successo, risiede nell’abilità di dare valore aggiunto alla tua proposta, di creare valore per lo spettatore, di fargli percepire che gli stai offrendo qualcosa di migliore.

A cura di Filippo Maria Cailotto

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Come scegliere una strategia per la crescita personale

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Roberto PuglieseCambiare e crescere, si sa, è difficile tuttavia è anche uno dei bisogni fondamentali dell’uomo. Lo dicono e lo ripetono tutti i grandi guru della crescita personale come Anthony Robbins e Stephen Covey. Ma, ci sono diversi modi per cambiare, diversi percorsi, diverse tecniche. Quale scegliere e soprattutto come?

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Come diventare autosufficienti e liberi

Vitiana Paola Montana« Il supremo frutto dell’autosufficienza, è la libertà.» Epicuro
I due termini citati in questa massima, “autosufficienza” e “libertà”, rappresentano un obiettivo verso il quale tutti dovremmo tendere, specialmente di questi tempi. Se, a prima vista ,può sembrare una chimera raggiungere entrambe queste qualità, a ben vedere può risultare molto più agevole e fattibile di altre sfide contemporanee come la ricerca di un posto di lavoro fisso o la speranza di vincere al superenalotto!

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Come sfruttare la legge dell’attrazione per rilanciare il proprio ristorante

Paolo TodiscoCari Amici lettori, in questo periodo di crisi economica ci troviamo di fronte ad un mercato molto lento ed inattivo. Come tutti i miei colleghi ristoratori mi sto chiedendo quali scelte operare per rilanciare il mio locale. Non è facile trovare delle soluzioni; non è sempre colpa degli altri; non dobbiamo aspettare la manna dal cielo: dobbiamo agire.
Secondo il mio modesto parere dobbiamo guardarci bene attorno e valutare bene ciò che i nostri clienti desiderano; dobbiamo aggiungere servizi accessori; in breve abbiamo l’obbligo di creare nuove necessità.

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Come non mettere tutto il tuo e commerce nelle mani dei motori di ricerca

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Enrico RattoMetteresti tutta la tua attività nelle mani di un agente commerciale che lavora per un’altra azienda? Non credo. E allora, perché il tuo ecommerce dovrebbe vivere in base alle scelte – più o meno tecnicamente prevedibili – di un algoritmo, e in particolare dell’algoritmo di Google?
Google è fondamentale, il suo sistema di ricerca porta ai nostri siti un numero elevatissimo di visitatori interessati ai nostri prodotti. Ma non può generare il 90% del traffico al nostro sito: se il tuo SEO ha successo, qualcosa di più generale non sta funzionando.

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Come diventare giornalista oggi

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Eleonora GurrieriLa figura del giornalista si è evoluta rispetto a 10 anni fa, a causa dei cambiamenti apportati dalla tecnologia nella società. Oggi è il web che veicola l’informazione e pertanto chi vuole intraprendere la carriera di giornalista deve necessariamente conoscere i meccanismi ad esso legati. Giornalista online aiuta a capire come muoversi per scrivere articoli sul web. Non bisogna necessariamente essere giornalisti per scrivere sul web; le strategie per la buona riuscita di un testo sono, infatti, le medesime, sia che si tratti di giornali online che di semplici blog.

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Come cambia il rapporto con l’azienda da dipendente a libero professionista

Alessandro Muscinelli Laura TentoliniIl libero professionista cerca clienti perché sono la sua unica fonte di reddito. Non si può permettere di restare a casa ad aspettare che i clienti vengano da lui. Più clienti ci sono e meglio è. All’inizio vanno bene tutti i tipi di clienti, anche quelli più piccoli. Tanto più ampio e variegato è il portafoglio clienti, tanto maggiori saranno le possibilità di avere sempre lavoroI contatti del professionista devono essere di vario tipo per diversificare il più possibile committenti e incarichi. Naturalmente il professionista deve trovare il giusto equilibrio tra la domanda e l’offerta: deve restare sul mercato e garantirsi una certa soddisfazione e continuità di lavoro nel tempo.

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Ma quale Steve Jobs! E’ Fantozzi il vero mito degli italiani. Ahinoi, la vera “follia” e “fame” è quella di un posto sicuro

Salvatore GazianoSi è molto scritto in questi giorni sulla morte di Steve Jobs e sullo spazio che i giornali e i siti di tutto il mondo hanno dato a questo avvenimento, contribuendo quasi a una “beatificazione” di questo geniale imprenditore che era ed è stato un grande imprenditore. E che ha avuto inevitabilmente come conseguenza la diffusione di una “setta” uguale e contraria che considera Steve Jobs un “prodotto” del nostro tempo, quasi una persona fortunata di essersi “solo” trovato al momento giusto al posto giusto, non avendo “rivoluzionato” alcunché e a ben guardare nemmeno inventato nulla che non fosse stato inventato da qualcun altro.
Non è questo certo il mio pensiero come ho precisato nel mio blog MoneyReport.it in un articolo intitolato “Onore a Steve Jobs. Il più grande imprenditore dopo il Big Bang”.

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Ritirarsi con la crisi? Buona idea!

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Ritirarsi a 40 Anni

L’immagine della crisi è veramente ovunque.
Siamo perseguitati da scenari foschi, da bombardamenti di notizie economico finanziarie negative, da tasse crescenti, da un pessimismo diffuso.
In passato quando l’informazione era meno diffusa, probabilmente la crisi si provava in casa o sul proprio luogo di lavoro, la cerchia di conoscenti era ristretta e si discuteva senza introdurre scenari da panico 24 ore su 24.

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Come difendersi da un venditore invadente con la tecnica del disco rotto

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Marco GermaniLa tecnica denominata del “disco rotto” è spesso uno dei mezzi più efficaci per difenderci da qualcuno che, in modo invadente cerca di proporci un servizio o un prodotto. E’ cosa nota che un bravo venditore dovrebbe inizialmente identificare un bisogno da parte del suo potenziale cliente, fargli quante più domande possibili per capire le sue reali esigenze e’ solo in un secondo momento, presentare la sua soluzione, sottoforma del prodotto o del servizio che sta commercializzando. Questo processo, che ogni venditore di successo pratica quotidianamente, presuppone però una certa disciplina, una solida preparazione e soprattutto contempla l’ipotesi, per quanto poco auspicabile per il venditore che, dopo aver ascoltato il cliente, si capisca che il prodotto in vendita non può essere di aiuto alla persona, o non sia conforme alle sue specifiche esigenze e quindi la presentazione dettagliata dello stesso vada evitata, chiedendo al massimo all’interlocutore delle referenze di altri contatti potenzialmente interessati.

Nel mondo reale però, i venditori validi sono pochi e le cose vanno diversamente. Ci troviamo spesso, al telefono o di persona, di fronte a persone che hanno pochissimo interesse ad ascoltare le nostre esigenze e sono focalizzati esclusivamente sulla presentazione del loro prodotto, iniziando a chiudere la vendita molto prima di aver ricevuto da parte nostra dei “segnali di acquisto”. Dire che non siamo interessati non basta, le nostre parole non sono minimamente ascoltate e il venditore è talmente desideroso di chiudere la vendita e portare a casa la sua commissione, che a volte liberarcene, senza essere scortesi, può essere un problema.

Vediamo allora in cosa consiste la tecnica denominata “del disco rotto”. Un disco musicale rotto, metaforicamente, è quello che a causa di un problema sulla sua superficie, continua a ripetere lo stesso frammento musicale all’infinito. Ecco come possiamo fare lo stesso: quando il venditore è insensibile alle nostre parole di disinteresse, possiamo costruirci una frase, un po’ più articolata del semplice “non mi interessa” e dire ad esempio:

“Guardi, il suo prodotto è sicuramente molto interessante e sono sicuro che lei lo promuove con la massima integrità. Tuttavia, in questo momento, ho altre priorità e non sono interessato all’acquisto”

Quando il venditore, continuerà ad insistere, magari chiedendoci perché o continuando a descrivere le meraviglie del suo prodotto, non dobbiamo fare altro che ripetere esattamente la stessa frase, senza alcuna variazione, in tono però rilassato e cordiale. L’efficacia della tecnica si vede quando, dopo massimo la terza ripetizione da parte nostra (ma molto spesso basta la seconda) il venditore capisce che è meglio lasciare perdere perché ha di fronte una persona che conosce le tecniche di comunicazione e che comunque non procederà all’acquisto.

Questa semplice tecnica, quando serve, può far risparmiare molto tempo sia a noi che all’impreparato venditore, a cui rendiamo quindi, indirettamente un servizio.

A cura di Marco Germani

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Come acquistare la mentalità imprenditoriale

Paolo Todisco

Cosa distingue un ottimo dipendente da un buon imprenditore?
Questa domanda mi ha perseguitato per anni. Ho osservato grandi direttori d’hotel all’opera, ho lavorato con capireparto molto preparati. Ho avuto titolari con un’altissima professionalità.

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Come creare rendite da internet

Stefano Calicchio

L’incredibile crescita del web e del commercio digitale è un fenomeno che ognuno di noi ha potuto constatare nel corso degli ultimi anni; secondo molte stime il business on-line è arrivato a muovere indirettamente oltre il 70% dell’economia mondiale. Anche in Italia le occasioni di leva digitale per la generazione di ricchezza non sono mancate, nonostante la recente crisi economica e i continui rischi di una nuova stagnazione o recessione.

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3 segreti per un consulente perfetto

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Giancarlo RandoneDa chi vi è facile accettare un consiglio? Sicuramente da chi è per voi un collaudato amico, uno che vi da il consiglio perchè vi stima e vi vuole bene.
Consulente deriva etimologicamente da “consiglio”; quindi il consulente è un consigliere esperto e fidato.

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Come farsi scegliere dai clienti come agente immobiliare

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Pierangelo BerettaTi sei ma chiesto perchè le persone trovandosi davanti ad un’esigenza immobiliare decidono di avvalersi di un agente o di un’agenzia per vedere realizzate le loro aspettative? Ti sei mai domandato come mai queste persone decidono di sostenere dei costi aggiuntivi per realizzare il loro obiettivo? Io si, e operando da diverso tempo nel settore, attraverso le esperienze e le conversazioni con i clienti ho trovato la risposta.

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