Come analizzare un bilancio aziendale
I fagioli che vanno alla grande. Vi racconto di un’azienda, player a livello europeo, che raccoglie, confeziona e commercializza legumi e cereali secchi. L’impresa nasce nel 1965 ed è ancora prevalentemente a conduzione familiare, quindi ha un modello organizzativo tipicamente italiano. L’idea geniale è stata quello di trasformarsi da semplici grossisti di prodotto a confezionatori nel periodo in cui si affermava la grande distribuzione organizzata. Il modello di business ha funzionato ed ha assicurato crescenti aumenti delle vendite.
La sfida che vi lancio è quella di capire dai dati di bilancio la solidità dell’azienda e le sue prospettive. I dati sono pubblici e li ho recuperati gratuitamente dal sito aziendale, come potreste fare voi per qualsiasi azienda che vi interessa.
Il fatturato nel 2015 ha raggiunto il livello di euro 58 milioni, segnando un + 11% rispetto al 2014 (52 milioni di euro) e un utile netto di 5 milioni di euro (in aumento rispetto all’anno 2014). L’EBITDA (margine operativo lordo) raggiunge la quota di 8,4 milioni di euro, in aumento rispetto ai 6,4 milioni di euro del 2014. Questa è la ricchezza finanziaria approssimativa che ha prodotto l’ultimo esercizio, scevra dalle manovre di bilancio che albergano più in basso nel conto economico scalare.
Il capitale investito nell’azienda è passato dai 33 milioni di euro del 2014 ai 43 milioni del 2015 (+33%), dei quali 15 milioni di capitale proprio e 28 milioni di capitale di terzi (fornitori, banche, ecc.).
Il concorso del capitale proprio, cioè quanti soldi mettono i titolari d’azienda tirandoli fuori dalle proprie tasche, è passato dal 33% dell’attivo aziendale (capitale investito) al 35%.
Dei 58 milioni di euro di ricavi solo una quota del 14%, cioè 8,4 milioni, possono essere utilizzati per pagare gli interessi sui debiti finanziari (a breve e a medio lungo termine) e le imposte e tasse (2,3 milioni di euro). Perché tra i vari costi elencati nel conto economico ho messo in risalto proprio questi due elementi?
Sono gli unici che prevedono un esborso finanziario certo e non sono frutto di manipolazioni soggettive aziendali (nell’ambito della normativa fiscale e civilistica). Possiamo approfondire la valutazione della capacità dell’azienda di produrre risorse finanziarie con un attento esame del rendiconto finanziario.
Rendiconto finanziario 2015
Autofinanziamento | +8 milioni |
Variazione Capitale circolante netto | -10 milioni |
FLUSSO DI CASSA ATTIVITA’ OPERATIVA | -2 MILIONI |
Investimenti immobilizzazioni | -2 milioni |
Saldo gestione finanziaria | +5 milioni |
Saldo gestione patrimoniale | -1 milione |
FLUSSO DI CASSA NETTO | 0 |
Oneri finanziari | -300 mila |
FLUSSO DI CASSA TOTALE | -300 MILA |
Adesso guardiamo il rendiconto finanziario e osserviamo che la gestione operativa assorbe flusso di cassa di 2 milioni di euro, questo è un risultato che protratto nel tempo può dare dei problemi di sostenibilità finanziaria, mentre se è un episodio relativo ad un singolo esercizio può essere ribaltato nell’anno successivo. Nell’area di indagine successiva (immobilizzazioni, finanziaria e patrimoniale) i dati si compensano e il risultato finale è moderatamente negativo.
Concludendo la nostra azienda sotto il profilo reddituale e patrimoniale è affidabile mentre il profilo finanziario non ha avuto una bella performance. Ci sono quindi più luci che ombre, ma qualche segnale di allarme c’è anche in questa brillante impresa italiana.
Spero che questa rapidissima analisi di bilancio vi abbia fatto venire la curiosità di approfondire l’argomento con il mio ebook specifico che ho creato proprio per chi vuole in modo pratico e concreto analizzare in autonomia un bilancio dell’azienda in cui lavora per capire come va realmente o dell’azienda del proprio cliente.