Come avere la massima resa e risparmiare sul riscaldamento
Nelle fredde giornate invernali, non sempre la temperatura della stanza in cui si soggiorna è calda come vorremmo, specie quando i serramenti sono di vecchio tipo (non isolati e senza vetrocamera) oppure quando l’impianto di riscaldamento è stato progettato tanti anni fa, costruito sottodimensionato e gli elementi dei termosifoni sono troppo pochi per la cubatura dell’ambiente (quante volte ci è capitato di avere i termosifoni bollenti e ugualmente la stanza fredda!)
E’ intuitivo rendersi conto che, in una tale situazione, la caldaia del riscaldamento continua a funzionare a pieno regime, usurandosi e consumando molto di più senza però dare dei risultati adeguati; in definitiva si spende di più e si continua a soffrire il freddo…
La prima soluzione che viene in mente è quella di comperare una stufetta elettrica, magari non tanto grande: occasionalmente si trovano in offerta nei centri commerciali per qualche decina di euro e, tempo fa, venivano usate negli uffici, sotto la scrivania, per riscaldarsi le gambe e i piedi; oppure vengono accese nella stanza da bagno per alzare di qualche grado la temperatura dell’ambiente dieci minuti prima prima di spogliarsi per lavarsi o fare la doccia.
Ma ovviamente, anche questi piccoli elettrodomestici, sono dei costosissimi divoratori di energia elettrica, al punto tale che se si accendono contemporaneamente a qualche altro “grande elettrodomestico” – forno elettrico, lavastoviglie, lavatrice, ferro da stiro – potrebbero sovraccaricare l’impianto e far scattare il magnetotermico dell’interruttore generale dell’impianto di casa.
Che fare? In molti casi la soluzione c’è, funziona molto bene, ed ha un costo di esercizio molto contenuto. Basta un semplice ventilatore, anche non molto grande, di quelli che si usano d’estate per “muovere l’aria” e creare nell’ambiente un senso di frescura e di sollievo.
Bisogna però’ che siano soddisfatte due condizioni basilari:
- i termosifoni devono essere in ghisa o in ferro di tipo “aperto” e non chiuso (in pratica di quelli di forma classica, in cui tra un elemento e l’altro ci puoi far passare una mano)
- i termosifoni devono essere molto caldi o bollenti, quasi da non riuscire a tenerci appoggiata sopra la mano.
A questo punto è sufficiente posizionare sul pavimento alla base del termosifone il ventilatore, rivolto verso il termosifone e, se possibile, orientato leggermente verso l’alto. In breve tempo (10 – 15 minuti – dipende dalla grandezza della stanza) noterete che la temperatura comincerà a salire e soprattutto il caldo comincerà a diffondersi in modo omogeneo e regolare.
Quindi basta un semplice ventilatore, alla velocità minima, il cui consumo elettrico è inferiore a quello di una lampadina; se poi c’è la possibilità di chiudere la porta della stanza, i risultati si potranno ottenere ancora prima. L’effetto sarà superiore (o equivalente) a quello delle dispendiose stufette elettriche.
Ma anche se non avete il problema dell’impianto di riscaldamento sottodimensionato e quindi anche se la vostra stanza è già sufficientemente calda, con questo piccolo accorgimento, avrete ancora piu’ caldo e quindi avrete la possibilità di tenere ancora più basso il termostato ambiente; di conseguenza, a parità di risultato, la caldaia si accenderà di meno e potrete risparmiare sul metano o sul gasolio.
A volte, con una semplice idea e un po’ di organizzazione, si riesce a migliorare la qualità della vita e, nello stesso tempo, anche a risparmiare. Battere la crisi? Si può!
A cura di Alberto Barbieri
Autore di Battere la Crisi, Difesa Personale