Come chiudere la tua presentazione
Chi si occupa di comunicazione sa bene quanto sia importante la chiusura di un intervento.
Qualunque sia il motivo per cui stai parlando in pubblico devi curare il finale; devi chiudere “ad arte”, perché sarà il momento in cui ti congederai dal pubblico e lascerai loro l’ultimo ricordo di te e di quello che hai detto.
Che vuoi dire chiudere “ad arte”? Vuol dire, essenzialmente, lasciare il pubblico con lo “stato d’animo” che hai deciso di trasmettergli.
Tutto nasce, dunque, dal tuo obiettivo, dal motivo per cui sei lì a parlare. Chiediti: Cosa voglio trasmettere? Qual è lo stato d’animo che desidero creare? Come voglio che torni a casa il mio pubblico? In fondo è semplice, basta porsi le giuste domande.
Molte persone, invece, pur brillando nei contenuti, tralasciano questo aspetto strutturale. Magari arricchiscono il loro intervento inserendo una gran quantità di concetti, fino ad arrivare, tuttavia, ad una soglia oltre la quale il pubblico non riesce più a seguirli. E così perdono l’occasione per essere più incisivi, ed efficaci. L’errore più comune, dunque, è quello di parlare troppo a lungo, rischiando di mandare in trance le persone sovraccaricandole di informazioni.
E’ opportuno, invece concentrarsi su pochi ed efficaci concetti. L’ultima cosa detta è quella che verrà ricordata maggiormente, quindi, è meglio dedicare una sessione breve e di impatto a questa soltanto.
Nel mio corso “Comunicatori straordinari!”® chiamo quest’ultima parte “scolpire”, proprio per evidenziare il carattere di incisività che deve avere la chiusura nella mente dei nostri ascoltatori.
Sempre avendo presente l’obiettivo del tuo intervento, dunque, ricordati che per poter creare un buon impatto sul pubblico il tuo finale deve stimolare le “emozioni”. Puoi far commuovere, ridere, gioire, motivare, appassionare, riflettere profondamente dipende dal messaggio che vuoi far passare; in parole semplici, devi “Comunicare emozionando“! Un’altra componente essenziale del finale che è buona regola aggiungere è la richiesta specifica di “fare qualcosa”, un “invito ad agire”, affinché quello che hai detto sia applicato nella realtà, affinché il tuo pubblico viva in prima persona e trasmetta coi fatti ciò che ha appreso da te. Sarà, inoltre, come diffondere nel mondo una parte di te attraverso il comportamento del tuo pubblico.
Un caro saluto.
A cura di Roberto Palumbo