Come conoscere le tue attitudini con la Grafologia e metterle a frutto per migliorare te stesso
La prima volta che sentii parlare di Grafologia rimasi letteralmente affascinato, ma anche un po’ incredulo. Poi nel corso degli anni (e ne sono passati ormai quasi quindici dal mio primo approccio), ho capito che questo eccezionale strumento, ancora poco conosciuto in Italia, è veramente efficace per scoprire personalità e attitudini.
Negli altri stati europei come Francia e Spagna, la Grafologia è impiegata giornalmente nel mondo del lavoro e molte aziende usano il test della scrittura per l’individuazione e il potenziamento delle risorse umane, per l’orientamento scolastico e professionale. Nel nostro paese questa tecnica è quasi del tutto sconosciuta ed è vista con un po’ di sospetto, spesso equiparata alle scienze esoteriche.
I grafologi che svolgono giornalmente questa professione invece sanno che la Grafologia è una scienza a pieno titolo e che lavora a stretto contatto con altre scienze affini come la psicologia, la pedagogia, la psichiatria in una sorta di interdisciplinarietà che gli conferisce visibilità e prestigio.
Infatti, l’esame grafologico è uno dei test maggiormente attendibili e meno invasivi e permette di stilare un quadro psico-attitudinale e intellettivo in modo rapido anche senza la presenza del candidato da esaminare.
Vorrei proporre ai lettori un saggio pratico che dimostra le potenzialità di questa scienza. E’ un piccolo test che potrete fare anche voi osservando la Vostra scrittura. Consideriamo ad esempio il tratto di personalità che denota un carattere ansioso. La scrittura di questi soggetti sono disomogenee nei parametri dell’inclinazione degli assi, titubanti nel procedere sul rigo (i grafemi sembrano appoggiarsi gli uni sugli altri quasi sorregendosi a vicenda), ma soprattutto le lettere devono essere addossate. Ecco due grafie che esprimono stati di ansia e preoccupazione.
Scritture con Lettera addossate. Nella prima si veda “le” in “problema”, “to” in “indicato”, “ia” e “am” in “chiaramente”. Nella seconda la triade “lla” di “della.
(Grafie tratte da G. Amico – “Grafologia…” Bruno editore 2010).
Vorrei concludere questo articolo con una novità di questi ultimi giorni. E’ recente la notizia che la professione del grafologo è stata riconosciuta ufficialmente dal Ministro della Giustizia Alfano che ha firmato, alla presenza di sei Associazioni, tra cui l’AGP (Associazione grafologi professionisti) e l’AGI (Associazione grafologica italiana), il decreto di annotazione nell’elenco di professioni senza albo ai sensi del dgl 206/2007.
Scrive l’ufficio stampa dello Studio Esse di Milano che ha diffuso la notizia che “Per la prima volta nella storia delle professioni italiane, le Associazioni professionali non regolamentate, trovano una forte legittimazione all’interno di una legge dello Stato con l’iscrizione in un registro ministeriale e conseguente accreditamento per la partecipazione alle piattaforme europee”.
Per diventare grafologi professionisti è necessario frequentare un triennio presso le Università di Urbino o di Roma o presso le scuole riconosciute dalle Associazioni di categoria (ad esempio AGP e AGI), e presentare al termine del triennio una tesi che sviluppa un argomento attinente a una delle specializzazioni grafologiche (peritale giudiziario, professionale e attitudinale, età evolutiva, familiare). I tirocini pratici successivi al conseguimento del diploma possono essere svolti anche presso lo studio di un grafologo iscritto nelle sezioni professionisti delle Associazioni di categoria.
A cura di Giuseppe Amico
Autore di Grafologia