Come essere efficaci e convincenti nella comunicazione
Comunicare è potere. Come ogni buon comunicatore ben sa sono 3 le chiavi che aprono lo scrigno della comunicazione: le parole, ovvero il contenuto del discorso, l‘espressione verbale, ovvero come si dicono le parole e, infine, la manifestazione non verbale, suggerita dalla minica, la gestualità, la postura.
Come appare ovvio, è sufficiente l’incongruenza, il disallineamento, di uno di questi aspetti comunicativi o, per continuare sulla falsariga della metafora dello scrigno, basta che una delle 3 chiavi non giri a dovere, perché la comunicazione risulti inefficace, poco convincente.
Il ragionamento è semplice: se sei uno studente e non sai la lezione sulla quale il professore t’interroga, ti mancheranno le parole, che rappresentano la parte conscia del comunicatore, di conseguenza anche la parte inconscia, configurata nel paraverbale e nel linguaggio analogico, decadranno, provocando quella figura barbina che conoscono bene gli studenti ignoranti.
Se, invece, fai parte del consiglio d’amministrazione di una società e, pur sapendo ciò che devi dire, ti esprimi con voce monocorde, monotonica, poco coinvolgente, finirai per condurre i tuoi ascoltatori nell’anticamera dell’anestesia totale con il risultato che non ricorderanno niente di ciò che hai detto. La verità, provata e riprovata, è che per l’ascoltatore non è tanto importante ciò che dici, ma come lo dici.
Infine, se sei un politico e vuoi convincere i tuoi elettori della bontà di una particolare iniziativa, della quale, in fondo, non sei convinto nemmeno tu, non credere che la tua facondia ti porti ad essere persuasivo. La parte inconscia di te stesso finirà per sabotare il tuo bel discorso e i tuoi ascoltatori resteranno perplessi. Non è possibile, infatti, gestire a livello conscio la tua gestualità. Improvvisi pruriti su certe parti del viso t’indurranno a grattarti e ciò basterà a dimostrare che non ti senti a tuo agio.
Se poi la postura t’indurrà ad incrociare le braccia sul petto o a tenere i pugni chiusi o, peggio, a tenere le mani in tasca nell’atto di contare le monetine, tutto ciò sarà un ulteriore segnale d’insicurezza che distrarrà il tuo pubblico e lo indurrà a chiedersi inconsciamente perché ti comporti così. Se poi condirai il tuo discorso con colpi di tosse o schiarimenti di gola, tutti rilasci emozionali, anche questo concorrerà a dimostrare al tuo pubblico che tu stesso non appari convinto delle tue parole.
Allora, come deve essere una comunicazione per essere davvero efficace, incisiva, convincente?
Se mostrate passione, vitalità, fiducia in ciò che dite, non ci sarà pericolo di alcuna incongruenza con i vostri sistemi comunicativi. Basterà conoscere come rendere potenti le vostre parole, come dare loro potere empatico, e, soprattutto come riconoscere nel linguaggio non verbale dei vostri interlocutori qual è il loro feedback, per godere in pieno del potere che può darvi la comunicazione.
Un’ultima cosa. Non si nasce comunicatori, si diventa!
A cura di Alberto Lori
Autore di Parla come mangi, L’Arte del Discorso, L’Arte della Comunicazione, Voce da Speaker , Dalla PNL alla quantistica