Come generare cambiamenti attraverso le parole

Roberto PalumboLe parole sono importanti!” Così urlava Nanni Moretti in uno dei suoi film, anticipando un concetto che le neuro-scienze avrebbero più avanti divulgato, studiando il linguaggio.
Cosa sono le parole? Quale effetto hanno sul nostro modo di agire? E’ possibile che il vocabolario che utilizziamo nella nostra comunicazione quotidiana influenzi il nostro comportamento e le reazioni altrui? Certamente!
Provate a pensare alla parola suino… quale immagine vi viene in mente? Quali sensazioni provate? Probabilmente, nulla di emotivamente rilevante.   Ora pensate alla parola porco…  L’immagine è forse diversa? E le sensazioni associate? Di sicuro il termine porco evoca immagini, ricordi e sensazioni in qualche modo sgradevoli. In fondo si tratta dello stesso animale, eppure può generare reazioni molto diverse a seconda della “parola” con la quale viene etichettato. 
Cosa sono, allora, le parole? Sono delle “Etichette” per delle sensazioni. 
Ciascuno di noi ha il proprio bagaglio di esperienze, ricordi, reazioni, convinzioni e quant’altro che a loro volta, hanno creato sensazioni ancorate a determinate parole. Tali sensazioni affiorano inconsciamente ed automaticamente ogni volta che quelle parole vengono pronunciate, ascoltate o immaginate.
Si tratta di un meccanismo molto potente che in PNL (Programmazione Neuro-linguistica) viene definito “Ancora” e che si fonda sugli esperimenti relativi ai riflessi condizionati dello scienziato Ivan Pavlov.
A questo punto possiamo comprendere come mai, a volte, alcune persone reagiscano male a certi nostri commenti, magari del tutto spassionati. 
Allo stesso modo, una parola che evoca nel nostro interlocutore una catena di associazioni positive potrebbe, invece essere la chiave per conquistarlo.
Ecco, dunque l’importanza di calibrare il nostro linguaggio adattandolo a quello di chi ci ascolta. Ma come si fa a sapere quale linguaggio predilige il nostro interlocutore? Risposta: ascoltandolo attentamente. L’ascolto praticato in modo attivo ci permette di comprendere molto di più delle semplici parole. Le persone si raccontano e ci danno attraverso il loro linguaggio tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno per entrare in sintonia con loro. Dobbiamo solo abituarci ad ascoltare e a cogliere i vocaboli e gli schemi linguistici che le persone ripetono o sottolineano perché dietro di essi c’è sicuramente un significato emotivo che va  oltre le parole.
Questi concetti sono ampiamente spiegati nel mio ebookComunicare Emozionando” dove l’accento viene posto proprio sulle emozioni, su ciò che fa realmente “vibrare l’anima di chi ti ascolta”.
Naturalmente, il medesimo discorso vale per noi stessi, ovvero, per il linguaggio che utilizziamo dentro di noi nella vita quotidiana. Pensiamo a quando ci di fronte ad un problema, quasi sempre ci carichiamo negativamente perché utilizziamo dei termini eccessivamente negativi o sproporzionati che non fanno altro che riempirci il cervello di associazioni mentali e che hanno l’unico risultato di limitare o impedire la soluzione al problema.
Già il fatto di dire “Ho un problema” potrebbe essere diverso che dire “ho una sfida da superare”, oppure “cosetta da risolvere” perché problema evoca esperienze e ricordi  negativi, mentre, sfida o, addirittura, cosetta da risolvere sono qualcosa di neutro o divertente e comunque orientato al positivo. E il nostro comportamento si conforma al nostro pensiero.
Un altro esempio; la prossima volta che qualcosa va storto, invece di dire “Sono inca..ato!” dite ad es. “Sono stizzito!!””Sono davvero molto corrucciato” oppure “Inalberato” e vedrete che invece di arrabbiarvi vi verrà un po‚ da ridere perche quei termini sono davvero ridicoli, eppure, il loro effetto sul cervello è veramente magico perché attivano aree dove risiede la sensazione del divertimento.
Ecco, allora, l’idea di utilizzare un cd. vocabolario “Trasformazionale”, ovvero, schemi linguistici appositamente studiati e adottati al fine di generare reazioni positive, produttive, risolutive, divertenti, creative ecc., in noi stessi, prima di tutto e negli altri e per poter, perché no, comunicare emozionando!
Ricordatevi, le parole sono importanti e se non fate come vi dico giuro che mi “Inalbero”!!!

A cura di Roberto Palumbo

Pubblicato il: 13 Gennaio 2013