Come gestire le amicizie dopo aver vinto al superenalotto
Qualche settimana fa ha suscitato una vasta eco la vincita di 148 milioni di euro al Superenalotto nella località di Bagnone, in provincia di Massa Carrara. Una cifra astronomica, che rivoluzionerebbe la vita a chiunque.
Di certo l’ha rivoluzionata anche al fortunato di turno, che adesso si troverà in bilico tra due fuochi: soddisfare i suoi desideri, e mantenere nel contempo l’anonimato, per non finire di nuovo nell’occhio del ciclone.
C’è poi un altro problema che questa persona starà sicuramente affrontando: come comportarsi con gli amici di vecchia data? Raccontare loro la verità, col rischio di attirarsi valanghe di invidia, gelosia e richieste di prestiti, oppure far finta di nulla?
Pur non esistendo regole ferree a questo proposito, non è un mistero che i cambiamenti radicali mettono da sempre a dura prova le amicizie. Di solito, chi non sta affrontando il cambiamento pensa che spetti all’altro tenere vivo il rapporto, mentre chi si trova in una situazione nuova può pensare il contrario.
Confessare di aver vinto così tanti soldi può scatenare nei propri interlocutori la sensazione, più o meno fondata, di abbandono, perché le cose non sono più come prima. Di conseguenza, chi opta per questa scelta dovrebbe sempre misurare le parole quando si confida, se non vuole correre il pericolo di alimentare dolorosi fraintendimenti.
Non solo, ma il neomilionario dovrebbe anche cercare di coinvolgere il più possibile i vecchi amici nella sua nuova vita, privilegiando quello che li univa e li unisce tuttora. Via libera dunque alla condivisione delle antiche passioni, e agli inviti in quei locali che si erano sempre frequentati insieme, affrontando magari qualche disagio in termini di tempo e sforzo pur di rivedersi.
Vietato invece offrire denaro all’amico che ha dei problemi economici, perché lui potrebbe essere molto orgoglioso e offendersi. Meglio sforzarsi di capire in che modo vorrebbe essere aiutato, anche se dice che va tutto bene, e non gli serve niente.
Inoltre, poiché ci vuole sempre parecchio tempo per adattarsi al cambiamento, qualora si stesse lavorando sul proprio nuovo modo di essere e di proporsi a fronte dell’inaspettata vincita (cosa che può rendere più complicato essere dei buoni amici in quel determinato periodo), è meglio parlarne con i diretti interessati.
Resta comunque un dato di fatto: quando la propria condizione si modifica tanto radicalmente, spesso è più facile stringere amicizie ex novo, piuttosto che cercare di adattare le vecchie alla propria nuova identità.
Siete d’accordo?
A Cura di Marina Roveda
Autrice di “Le Regole dell’Amicizia”