Come investire con successo in arte moderna e contemporanea
Il mondo del collezionismo d’arte contemporanea è pieno di gente che maledice il momento in cui non ha acquistato un certo autore che poi si è librato in volo verso quotazioni fantasmagoriche. Di solito il problema di fondo del mancato affare è stato dettato dal prezzo troppo alto.
Pochi artisti che poi hanno avuto successo si sono mantenuti per tanto tempo in un range di quotazioni mediamente basse. Gli stessi artisti della Transavanguardia, al loro esordio, si pagavano cifre ridicole, ma sono bastate alcune mostre internazionali per vedere i loro prezzi schizzare in alto.
Spesso comprare un lavoro giusto di un artista è più conveniente, nel medio-lungo periodo, rispetto ad una serie di suoi bozzetti di scarso interesse, che costano tuttavia molto meno. E capita talvolta che il cavallo vincente sia proprio quell’artista che si ritiene troppo caro da acquistare.
Volendo semplificare si dovrebbe affermare che Il grado di rivalutazione di un quadro di qualità e di grandi dimensioni è in proporzione più alto di un piccolo bozzetto.
Nell’arte contemporanea fondamentalmente ci vuole una buona dose di follia per fare grandi affari. Questo è ancor più vero se non si fa di professione l’industriale. E’ ovvio che quest’ultimo si può permettere esborsi evidenti per mettersi in casa la firma che gli interessa. Ma una persona normale, che ogni giorno deve sbarcare il lunario o gode di un relativo benessere, fa molta attenzione ai prezzi e cerca di immaginarsi gli orizzonti di investimento dell’opera che vuole comprare.
Conoscere di persona l’artista giusto è un’altra fortuna che può capitare. L’importante naturalmente è saperla cogliere. L’arte contemporanea richiede un discreto impegno mentale e spesso fisico e non si attaglia a persone non portate a ragionare che non provano il gusto di chiedersi il perchè avvengano certi fatti. La vera panacea per il collezionista è una e una sola: la curiosità.
A cura di Federico Zucchelli