Come migliorare la propria vita lavorativa
Diamo per scontato che LAUREA non vuol dire LAVORO. Un tempo forse, ora no.
Una volta laureati prima di mettere piede nel mercato del lavoro sono richieste specializzazioni, master, esame di stato ecc… Ma chiunque di voi abbia, come me, abbastanza anni da guardare Sky Retrò con nostalgia (Magnum PI, Arnold, Mork & Mindy ..) ha già superato il problema del primo impiego.
Un lavoro lo abbiamo, bello e brutto che sia, e ce lo teniamo stretto con i tempi che corrono! Nulla vieta di migliorarsi ed impegnarsi per svolgerlo al meglio, per essere più competitivi, per trovare altre risorse e renderlo più produttivo.
Perchè non pensare alla laurea? Come “studenti-lavoratori” possiamo sfruttare alcune agevolazioni:
- Se il vostro datore di lavoro è lo Stato o un Ente Locale o una grossa azienda avete diritto a 150 ore di permessi annui retribuiti più alcuni giorni per sostenere gli esami.
- Alcuni professionisti possono usufruire dei CFU (crediti formativi) che l’Ateneo riconosce alla loro professionalità (=all’atto dell’iscrizione viene assegnato loro un tot di CFU già raggiunti, cioè un tot di esami già dati). Questa opportunità viene data anche ad alcune categorie appartenenti alle forze dell’ordine. Per sapere come, quanti, e quando bisogna contattare direttamente la segreteria.
- A seconda del vostro ISEE potete pagare tasse ridotte, o addirittura non pagarle e usufruire di un assegno borsa-di-studio che non deve essere dichiarato nell’ UNICO e quindi, non è tassato.
- Le tasse universitarie sostenute sono un “onere” da inserire nell’UNICO, al pari delle spese di mutuo o dell’assicurazione sulla vita.
Comunque che siate dipendenti o imprenditori, non può che essere benefico un tuffo nella teoria e nei libri.. Ok alcune materie vi possono far sorridere e penserete “A cosa ***** mi serve studiare questo?” Forse a nulla, ma fa parte del percorso di studio. Invece troverete libri di testo molto interessanti. Leggerete approfondimenti che colmeranno delle lacune; altri vi faranno da ponte per collegare quanto di pratico già conoscete alle teorie di base; poi, sono sicura, leggerete argomenti che proprio vi prenderanno e penserete “Accidenti, ma è troppo forte che questa sia una materia d’esame!”
Io ho avuto una vera e propria folgorazione nell’accostarmi alla Storia Economica. So che già il nome storia non piace a molti di voi ma avete presente a tutto quello i libri ci hanno rifilato fino ad ora? Dall’ Homo Sapiens alla crisi economica che ci sta flagellando è tutto da rivedere. Dal perché delle Crociate, all’investimento nella scoperta del Nuovo Mondo, alle bancarotte ricorrenti nei governi di mezza Europa, all’ascesa economica degli U.SA. durante il primo conflitto mondiale ecc.
Verrebbe da chiedersi perché i giornali e i libri di storia ci raccontano un sacco di stupidaggini: parlano di questioni di principio o alleanze famigliari quando alla base c’è sempre e solo una ragione economica: money, money, money. Ci sono molti volumi interessanti su questa tematica, a me piacciono : “Storia dell’Economia Mondiale, AAVV Editore Laterza – 6 volumi”. Sono un po’ cari ma ci sono moltissime tavole illustrate al loro interno.
Buona giornata!!
A Cura di Raffaella Fenoglio,
Autrice di “Laurearsi a Tutte le Età”