Come prepararsi a gestire i conflitti
La gestione dei conflitti richiede, a seconda degli ambiti in cui insorgono, l’adozione di interventi e comportamenti, mirati a risolvere situazioni, caratterizzate da specifiche difficoltà. E’, comunque, possibile adottare un approccio di base che si può rivelare utile in ogni occasione:
– bisogna avere chiari i motivi del conflitto. E’, dunque, necessario identificare gli obiettivi che si vuol raggiungere e le azioni o comportamenti della controparte, che ne impediscono la realizzazione;
– occorre interpretare la personalità della controparte, per mettere a punto la tattica migliore e rimanere sulla sua lunghezza d’onda. Questo comporta la necessità di sviluppare, seppure in modo superficiale, la conoscenza dei profili psicologici individuali, secondo le teorie dell’analisi transazionale o dei profili dominanti;
– bisogna decidere se esistono le condizioni per usare le tecniche di persuasione, o quelle dell’assertività, o quelle della negoziazione;
– è fondamentale applicare l’ascolto attivo e la tecnica della domanda per capire esattamente la posizione della controparte;
– una volta chiariti obiettivi, impedimenti e posizione della controparte, è consigliabile dichiarare se e quali compromessi si è disposti ad accettare;
– è necessario valutare, nei casi che potrebbero avere significativi risvolti legali, se non è il caso di passare dalle comunicazioni verbali a quelle scritte e ad una trattativa più dura;
– vanno esaminate le soluzioni che si prospettano, valutando se sono accettabili e se attenuano il conflitto ;
– si può, a questo punto, raggiungere l’accordo che, in certe particolari situazioni, dovrebbe essere formulato in forma scritta e avere un avallo legale.
A cura di Pier Paolo Sposato
Auotre di “Capi non si nasce” e “Come Gestire i Conflitti”