Come riappropriarsi del benessere psico-fisico e creare una visione ottimistica della vita
Molto spesso al mattino prima di iniziare la mia avventura quotidiana che per buona parte della settimana significa principalmente impegno professionale, mi capita di incrociare qualche conoscente, qualche persona che ho prima conosciuto od incontrato per uno dei più svariati motivi : lavoro, tempo libero, frequentazioni, amicizie ecc.
Solitamente sono io il primo, riconosciuta la persona, a salutare; talvolta mi fermo a scambiare due parole, e pongo la più classica delle domande : Come stai ? oppure : come va? le risposte che ricevo sono quasi sempre le stesse, e denotano una certa insoddisfazione verso l’andamento della vita della persona. Le risposte, infatti, sono del tipo : “Come vuoi che vada ? “ “Sempre la stessa vita” “Come al solito” oppure : “Mah, così così” o ancora “Si tira avanti” “ Un sacco di problemi” “E’ dura la vita”, al meglio arriva un “Bene, ma potrebbe anche andare meglio”.
Perché siamo cosi’ scontenti? Cosa ci rende insoddisfatti? Perché nelle risposte che diamo si avverte un certo qual tono lamentoso e una evidente insoddisfazione?
Perché non ci arriva mai o quasi mai una risposta del tipo “Molto bene, grazie”, “Ottimamente”
“Splendidamente bene” “Alla grande”
Mi sono posto la domanda e ho cercato quindi di trovare la risposta: Siamo insoddisfatti di quello che facciamo, ma spesso non abbiamo voglia di analizzare l’insieme delle cose che facciamo nei vari momenti della nostra giornata perché sappiamo che se quella tal cosa non ci piace più o non ci da soddisfazione dovremmo attuare un cambiamento.
A volte non riflettiamo su questi argomenti per pura pigrizia mentale. Ecco il punto: forse dovremmo molto più spesso cambiare alcune delle molteplici abitudini che ripetiamo pedissiquamente tutti i giorni, ma che non ci danno più serenità, benessere, contentezza. Il fatto è che spesso ci creiamo l’alibi che il tempo per fare qualcosa che ci piace (e che spesso richiede un cambio di abitudine ) non si trovi mai. Ma ne siamo così sicuri?
Siamo molto solerti a vivere con l’assillo della “Legge del dovere” che ci chiediamo spesso : “Cosa devo fare adesso“?
Dimentichiamo invece che nella nostra giornata quotidiana esiste anche la “Legge del piacere” che se dovessimo solo per un attimo prendere in considerazione, potrebbe farci nascere la domanda “
“Come mi sento ?” oppure “Cosa posso fare per sentirmi bene ? “
Ecco che a questo punto anche le risposte che troveremo saranno diverse, ma soprattutto saranno propositive e costruttive. Io amo chiamarle “Le domande del benessere”.
Sulla base di queste domande ho anch’io imparato a vivere la mia giornata più sulla “Legge del piacere” che sulla “Legge del dovere” ed ho imparato a rispondere adeguatamente a queste domande, ed il mio benessere, la mia soddisfazione, la mia autostima si sono incrementate.
Ecco allora una piccola guida di domande che se poste spesso nel corso della nostra quotidianità ci faranno pregustare una vita più serena, appagante, intrisa anche di un sano ottimismo:
“Come mi sento?”
“Cosa posso fare fin da subito per sentirmi meglio?”
“Quale delle abitudini che ho sviluppato nel tempo non mi da più soddisfazione?”
“Quale abitudine posso cambiare per sentirmi meglio?”
“Cosa posso fare di nuovo che non ho mai fatto in questo momento della giornata per sentirmi meglio?”
“Cosa mi da maggior soddisfazione nel mio lavoro?“
“Cosa posso cambiare nel mio lavoro per sentirmi più soddisfatto?“
“Cosa posso modificare per aumentare il mio personale quoziente di benessere?”
“Cosa posso cambiare nel mio modo di rapportarmi alle persone per sentirmi più soddisfatto?”
Queste sono solo alcune delle domande possibili che ci possiamo porre, ma ve ne sono molte altre.
Un secondo punto riguarda invece più in generale che tipo di percezione abbiamo per il futuro, come lo vediamo, come pensiamo di far fronte ai cambiamenti, se ci sentiamo pronti, sereni, o se invece siamo più attanagliati dall’ansia dalla preoccupazione di perdere la salute, la pace, il lavoro, l’autonomia nelle nostre azioni quotidiane ecc.
In questo caso mi viene in mente la domanda :
“Dimmi come pensi ti dirò come ti senti” ovvero intendo la capacità di modificare e gestire opportunamente i pensieri, e l’immaginazione per “vedere” vita e avvenimenti in un modo più sereno, ottimistico e costruttivo.
Non ci rendiamo conto che il nostro corpo e la nostra mente sono il prodotto di un vero miracolo biologico, frutto dell’insuperabile intelligenza creativa che fa nascere, modella, organizza e plasma il creato; e che il nostro organo guida per eccellenza, il cervello, con le sue innumerevoli connessioni nervose neuronali e cellulari ci fa disporre di potenzialità inimmaginabili. Sono d’accordo con il maestro indiano Vivekananda quando afferma: “Quando la vostra mente avrà conseguito il dominio, voi avrete pure il dominio su tutto il vostro corpo: invece di essere voi il servo di questa macchina, questa macchina servirà voi”.
A cura di Giovanni Raimondi
Autore di Il Potere dell’Ottimismo