Come scoprire di saper disegnare anche quando si è convinti di essere negati
Quanti di voi, scoraggiati dalle difficoltà, hanno rinunciato al piacere di disegnare, convinti di essere del tutto negati? Direi la stragrande maggioranza.
Stava capitando anche a me, deluso dalla cattiva qualità dei miei lavori e dalla difficoltà di capire perché non mi riusciva di riportare sulla carta ciò che mi suggeriva l’ispirazione attraverso i miei occhi.
Non che l’umanità sarebbe stata privata dell’opera di un grande artista (nessun museo ospita né mai ospiterà miei lavori); ma certamente, se non avessi insistito, a me personalmente sarebbe mancato quello che oggi posso definire: “il piacere del disegnare”.
Ostinato nel voler scoprire cosa ostacolasse la decente riuscita di un mio disegno, fosse una natura morta o un paesaggio o, peggio ancora, un ritratto, mi sono documentato ed ho finalmente scoperto le due strategie vincenti.
La prima, la più elementare, è che senza talune cognizioni tecniche mi riusciva impossibile dare al disegno non tanto uno stile, quanto almeno una logica delle proporzioni, delle luci, delle prospettive, cioè una qualità che fosse accettabile per me e presentabile agli altri.
La seconda, assai sorprendente, è stata scoprire che il più tenace ostacolo alla mia creatività risiedeva proprio nel mio stesso cervello, e più precisamente nella parte sinistra del mio emisfero cerebrale.
E’ ormai accertato da approfonditi studi psicologici e sperimentazioni pratiche, che il talento creativo, quello che la natura insedia nella parte destra del cervello, è fortemente condizionato ed inibito dalla parte sinistra, che lo sovrasta in quanto è razionale e pragmatica.
Scorrendo vari capitoli del mio Manuale di disegno, scoprirete come, per liberare queste energie creative, sia necessario “ingannare” la parte sinistra, attraverso alcuni trucchi ed espedienti.
E siccome quando affronto questo argomento so di suscitare molte perplessità nei miei interlocutori, ho inserito degli esempi nel manuale e suggerisco dei divertenti e sorprendenti esercizi pratici.
Quando li avrete praticati, sarete infatti sorpresi nello scoprire come, ingannata la parte sinistra ed in tal modo liberata la creatività della destra, per incanto il soggetto che prima tentavate invano di riprodurre, finalmente prenderà forma e sarà fedele e somigliante all’originale.
Ed infine giungerete a riscoprire quel piacere di disegnare che avevate da bambini e che con la maturità credevate di avere perso per strada.
Mi piace pensare che, dopo aver seguito il mio manuale, nelle vostre prossime vacanze affiancherete alla macchina fotografica un piccolo album di fogli da disegno e, come i gentiluomini fra il 700 e l’800, riporterete a casa il ricordo disegnato di paesaggi e monumenti.
A cura di Guglielmo Piola