Come si realizza la legge d’attrazione
In questo articolo voglio, in modo semplice, cercare di spiegare come la meccanica quantistica sia oggi in grado di spiegarci il motivo per cui si realizza la legge d’attrazione. Nel 1970 circa si accenna ad una singolare teoria, ossia dell’esistenza di stringhe (sequenze o filamenti) di energia che, come una “rete”, collegano tutta la materia. Questa teoria pare che possa spiegare i fenomeni sia degli eventi micro che quelli della realtà ordinaria.
In breve, ogni singolo elemento è collegato ad un altro attraverso questa rete d’energia (che è stata anche fotografata!!). Anche se non visibile ad occhio nudo, il vuoto è attraversato da una fitta rete, fatta di filamenti d’energia (immaginiamoli come dei filamenti luminosi).
Questa fonte d’energia non è ancora spiegabile, poiché completamente diversa da qualsiasi altra forma d’energia che possiamo conoscere (elettricità o magnetismo). Questo collegamento fisico tra le cose, ci permette, secondo la meccanica quantistica, di interfacciarci con ogni altra cosa: noi stessi facciamo parte di questa rete, e in quanto tali siamo collegati con ogni altro elemento che fa parte di questa rete.
Perché funziona la legge d’attrazione? Semplicemente perché questa rete universale di cui siamo fatti, ci mette in comunicazione e ci permette di influenzare ogni altra cosa!
Avete mai visto il film Sliding doors? C’è una scena, quella chiave di tutto il film, dove la protagonista si trova in metropolitana nel tentativo di prendere il treno. Lì il film si divide in due: una possibilità che perda il treno, ed una che lo prenda. Ecco, immaginate la realtà come un infinita sovrapposizione di fotogrammi di un film, con immagini sfocate e infinite possibilità di scelta che si sovrappongono.
La realizzazione della realtà, la manifestazione della scelta di una di queste possibilità, è data dalla coscienza dell’osservatore: il focalizzare su “una possibilità, uno dei fotogrammi del film”, materializza l’immagine stessa del film. Nell’insieme di queste immagini sfocate e simultanee, ne aumentiamo la focalizzazione solo su una di queste, rendendola vera e facendo svanire le altre.
A Cura di Luca Clun,
Autore de “La Fisica della Mente”