Come valutare la giusta imputazione dei costi indiretti al prodotto
All’inizio di giugno 2012 mentre stavo tenendo un corso di formazione aziendale, sono entrato nel tema della suddivisione dei costi indiretti . Quest’ultimi sono spese che non si attribuiscono direttamente al prodotto e che possono essere distribuiti fra i vari oggetti con coefficienti di partizione quantificati con vari metodi.
L’azienda in questione da anni adotta un sistema a full costing attribuendo cioè i costi indiretti ad ogni manufatto. L’ imputazione viene eseguita in base all’incidenza dei ricavi in percentuale sul totale del fatturato .
Mi spiego meglio : se i ricavi totali aziendali sono 100 e le vendite totali del Prodotto A sono 40 , l’impresa attribuisce a costo del prodotto il 40% del totale degli oneri fissi .
Ho chiesto ai partecipanti di farmi vedere qualche risultato. Dai loro conteggi appariva che Il Prodotto A , con il più alto margine lordo (ricavi vendita -costi diretti ), era stranamente anche quello che presentava in percentuale un utile netto (ricavi vendita-costi diretti-costi indiretti ) inferiore agli altri prodotti .
Ma come ??? Questo perché il Prodotto A è il materiale più venduto con una percentuale di vendita sul totale dei ricavi del 40% e di conseguenza anche gli oneri indiretti sono imputati per la solita percentuale al materiale venduto, penalizzando troppo la redditività del manufatto. Gli articoli con un margine lordo più basso, incidono in modo inferiore sui ricavi e i costi indiretti ribaltati sono pochi .
Alla mia domanda nella quale ho chiesto al personale se secondo loro poteva essere vero che per generare il prodotto A l’azienda sopportava tutti quegli oneri, la Responsabile Amministrativa ha risposto che il materiale in questione è gravato da pochi costi fissi . La Responsabile inoltre si è resa conto che il sistema di riparto delle spese sino ad ora utilizzato è poco congruo .
Sulla base di questo ragionamento abbiamo valutato altri sistemi di ripartizione dei costi indiretti come per esempio l’incidenza delle materie prime , che permettevano di avere una migliore proporzione sui costi e una loro più equa suddivisione sui vari prodotti. Con questa riformulazione è stato possibile constatare che il prodotto A rimaneva il più venduto e anche il più redditizio .
Come mai questa differenza? Nei sistemi a full costing, se non vengono monitorate e valutate periodicamente le modalità di imputazione delle spese comuni ai prodotti, c’è il rischio di vedere settori che sono penalizzati dal troppo aggravio di costi.
Il mio suggerimento perciò è quello di valutare per un solito prodotto più basi di ripartizione (manodopera diretta, costi del personale,costi delle materie),scegliere quella più adatta, e periodicamente controllare se la base di attribuzione è sempre valida .
E tu hai mai fatto questo tipo di valutazione?
A cura di Patrizio Gatti