Come vivere nel presente: uno dei segreti del comportamento assertivo
Il termine “assertion” – che in italiano si traduce asserzione, dal latino assertio-ônis – compare già alla fine del XIX secolo nel dizionario dell’Académie Littré. Nel settore della comunicazione e della formazione il neologismo “assertività” viene ormai comunemente utilizzato per indicare “l’affermazione di sé”. In estrema sintesi, l’assertività serve infatti ad esprimere e salvaguardare in ogni situazione di relazione i propri valori, con fermezza ma senza aggressività.
Il punto di partenza (o di arrivo) del comportamento assertivo è riassunto nella posizione “io sono Ok – tu sei Ok”. Questo stato rappresenta il raggiungimento di un buon equilibrio nella considerazione di sé e nella capacità di entrare in relazione con gli altri.
Lo stato di okeità però non è permanente, occorre spirito autocritico per cogliere i nostri comportamenti non Ok e “lavorare” per evitare sia le reazioni aggressive sia quelle passive che non permettono una buona qualità delle relazioni in ogni campo, sia professionale sia personale. Infatti, pur consci che siamo il frutto dei numerosi condizionamenti educativi ed esperienziali che hanno formato la nostra personalità, il passato non deve essere considerato come la fonte di tutti i nostri guai attuali e non dobbiamo cadere nella trappola di continuare ad imputare agli altri le nostre fragilità ed ansie.
È consigliabile evitare di continuare a guardare indietro ed incominciare ad adottare un nuovo punto di vista fondato sul considerare il nostro passato come fonte di esperienza, ricchezza, bellezza, verità e saggezza che ci ha permesso di essere noi stessi.
Nello stesso modo evitiamo di cadere nella trappola della futurizzazione, che può diventare la più distruttiva delle abitudini se il presente viene sempre usato per pianificare un futuro che… non arriva mai.
Se, ad esempio, cerchiamo di accumulare denaro per poter vivere felici per sempre, non otterremo mai la felicità. Lo scopo di tutta la vita diventerà questo inseguimento perché appena saremo prossimi al traguardo ci creeremo un nuovo “obiettivo-miraggio” e avremo la sensazione di aver bisogno di altro denaro. Nello stesso modo la capacità di apprezzare gli aspetti positivi delle situazioni che stiamo vivendo ci permetterà di goderne anziché continuare a rincorrere chimere di altre vite che, una volta conseguite riveleranno inevitabilmente i loro limiti: un nuovo lavoro, una nuova automobile, una nuova casa, un nuovo rapporto.
Per stare bene, dobbiamo provare ad orientarci maggiormente al presente, perché è l’unico tempo che abbiamo realmente a disposizione. Infatti, se viviamo continuamente volando con la mente attraverso il tempo, ora per ricordare con nostalgia il passato o per rimuginare su qualche errore, ora per preoccuparci o rincorrere il futuro, finiremo per trascorre l’esistenza “assenti”, estraniati dall’unico tempo in cui possiamo in realtà vivere.
Vivere il presente non significa abbandonare ogni pianificazione futura, bensì evitare quelle pianificazioni che in realtà sono inutili, frustranti o che rappresentano degli alibi per non vivere appieno l’esistenza.
Il concetto del “rimanere qui ed ora” consente di non sprecare energie e non perdere meravigliose opportunità solo perché – con gli occhi rivolti all’orizzonte – non vediamo ciò che ci passa accanto.
A cura di Bruna Ferrarese
Autore di Comunicazione Assertiva e Project Manament