Corsi, ricorsi e cicli economici
«Il coraggio non è la mancanza di paura, ma la capacità di vincerla»
Nelson Mandela, Lungo cammino verso la libertà, 1995
I mercati finanziari sono un ambito in cui molte persone, anche non completamente preparate, si sono avvicinate in questi ultimi anni. Il desiderio di far rendere i propri risparmi ha convinto molti ad intraprendere il difficile percorso del trading, basandosi, quasi sempre, su informazioni parziali o consigli della propria banca. Ma investire in borsa o in prodotti finanziari, in genere, non è cosa da poco.
Sono necessarie conoscenze di base che aiutino l’investitore a scegliere il comparto azionario più promettente e i prodotti finanziari più redditizi. L’economia si sa, segue dei modelli matematici piuttosto regolari ma a questi debbono essere affiancate delle regole di approccio all’investimento che mettano al riparo la persona da brutti scivoloni. I cicli naturali estendono, da sempre, la loro influenza anche e soprattutto sui fenomeni economici. Da diverso tempo c’è un interesse crescente che riguarda, tra l’altro, le decisioni d’acquisto dei consumatori, le decisioni dei manager sulle strategie da adottare e il comportamento degli investitori all’interno dei mercati finanziari.
All’origine di questi studi c’è una sorta di ricerca delle motivazioni inconsce che agiscono in campo economico. È emerso, infatti, che gli individui non operano seguendo i principi economici, ma sono condizionati dalle proprie esperienze passate, dalle convinzioni, dalle situazioni, dal tipo di informazioni che raccolgono. Una delle spiegazioni che è stata fornita è che le persone sono in possesso di risorse cognitive poco articolate che le costringono a “semplificare” un problema altrimenti troppo complesso per le molte variabili in gioco.
Un’altra spiegazione, invece, fa riferimento al fatto che le persone appaiono come se fossero dominate da atteggiamenti e valutazioni affettive, piuttosto che da stime economiche basate sul calcolo dell’utilità che si vuole raggiungere. Pertanto, gli atteggiamenti sono spiegati come tendenze soggettive, espresse attraverso la valutazione favorevole o sfavorevole di un particolare input.
Ora, in base a queste ricerche, possiamo senza dubbio arrivare alla conclusione che la cosiddetta “emotività dei mercati finanziari” sia realmente un prodotto dell’azione di massa di questo tipo di investitori. Appurato che l’emotività agisce in modo profondo sui mercati, e considerando lo scenario attuale dal punto di vista sociale, politico ed economico, dobbiamo ammettere che avere ben chiaro questo aspetto di azione/reazione, è già un buon inizio per avvicinarsi al mondo della Borsa. Conoscere i possibili punti critici in cui entrano in gioco le dinamiche emotive significa avere gli strumenti utili a governare eventuali atteggiamenti fuori controllo o pericolosi.
Spesso, i neofiti che iniziano ad operare sui mercati finanziari, sembrano essere dominati da valutazioni emotive piuttosto che da scelte oggettive. Per affrontare con determinazione il problema della gestione delle emozioni, possiamo adottare questi tre suggerimenti:
- Valutare il rischio: mai assumersi dei rischi per rimediare una situazione in perdita. È consigliabile accettare il dolore del mancato guadagno e chiudere una posizione pericolosa.
- L’indecisione è un grave errore: chi decide di diventare investitore, deve accettare l’oscillazione continua dei mercati. Scommettere sulla ‘speranza’ di un guadagno è un errore fatale. Molto meglio sarà smettere di sperare e iniziare a ‘pensare’. In seguito, dopo aver pensato, diventa improrogabile ‘agire’ scegliendo il momento giusto, altrimenti l’inazione avrà vanificato ogni sforzo. In ogni caso, la determinazione è fondamentale.
- Controllare testardaggine e ansia: Come tutte le emozioni incontrollate, anche questi due aspetti della personalità, sono da tenere assolutamente sotto stretto controllo per evitare che producano danni considerevoli. La testardaggine è controproducente in molti modi. Può manifestarsi quando il trader pensa che l’operazione alla quale ha appena dato corso debba essere tenuta attiva ad ogni costo. Aspettative di guadagno troppo elevate portano il trader ad azioni irragionevoli, ad aumentare il rischio di errore e la testardaggine è la pericolosa volontà di rivalsa sul mercato. L’ansia, invece, è una diretta conseguenza della situazione che si viene a creare quando la strategia di investimento non è stata ben programmata.
In realtà, un trader non deve tanto preoccuparsi di far rendere il proprio denaro; la sua occupazione principale deve essere quella di effettuare operazioni ponderate e tempestive, tenendo basse le perdite, affinando la sua capacità di uscire velocemente dal trade e massimizzare i profitti non restando a lungo sulla posizione.
Non è semplice, come tutte le sfide della vita. Proprio per questo, studiare i nostri comportamenti in relazione ad un’operazione di trading o di investimento più in generale, ci aiuta a comprendere noi stessi profondamente: mette in luce pregi e difetti del nostro operare. Nell’ebook Investire con le Leggi di Gann, trovate altri semplici suggerimenti per gestire “l’emotività da mercati finanziari”.
a cura di Vitiana Paola Montana
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