Difesa a colori: scegliere i cibi in base ai colori
In un paese dominato dal calcio come il nostro, il termine difesa potrebbe richiamare nella mente dei più uno schema di gioco…. Quando anch’io seguivo lo sport nazionale – qualche decennio fa – si parlava di Difesa a zona, difesa a uomo…. Tuttavia la difesa a colori, nonostante il nome poco impegnativo, non è un gioco. O se è un gioco certamente è un gioco serio. Per certo è uno schema, cioè una guida semplice da memorizzare per ottenere un certo risultato, e personalmente credo sia molto funzionale per difenderci dal punto di vista alimentare. Di cosa intendiamo per autodifesa alimentare ne abbiamo già parlato. In quest’ottica una delle 7 strategie vincenti di cui parliamo in Autodifesa Alimentare è certamente scegliere i cibi in base ai colori.
“Bella scoperta!” penserai… in effetti lo dicono in molti già da qualche anno. Il concetto (ormai…) assodato è che l’onnipotente forza della natura abbia provveduto ad arricchire di fantastici micronutrienti la frutta e la verdura che mangiamo, o che dovremmo mangiare, tutti i giorni. La nuova frontiera è infatti nella continua scoperta di nuovi fitonutrienti (ad oggi se ne contano più di 5000!), come i polifenoli e gli antociani, e del valore insostituibile che hanno.
Pur non essendo propriamente vitamine, questi micronutrienti vegetali giocano un ruolo fondamentale accanto e a supporto delle più famose sorelle maggiori che conosciamo tramite la manciata di lettere dell’alfabeto che le rappresentano, di cui appunto gli alimenti vegetali sono ricchi. Con la differenza che mentre molte vitamine si trovano anche e soprattutto nella carne, nei legumi, nel lievito e nei cereali, gli ingredienti fitobotanici sono antiossidanti esclusivi del regno vegetale. Questa la teoria.
Ma nella pratica quotidiana come Wellness Coach e Trainer ci accorgiamo che ci sono ancora dettagli che sfuggono ai più, spesso vanificando un messaggio di per sé molto intelligente.
Innanzitutto mangiare a colori significa mangiare tutti i colori: un po’ di rosso, di verde scuro, di viola, di arancione, etc. E non ammazzarsi per esempio di pomodori, che pur essendo colorati rappresentano solo un gruppo fenolico. Quindi l’obiettivo è: tanti colori diversi, e tutti i giorni, perché tra l’altro queste molecole sono molto labili e se ne può sfruttare l’assodato potere antiossidante solo assumendoli frequentemente, un po’ come succede per la vitamina C.
E ancora: se i colori devono rappresentare una traccia cromatica per ciò che dobbiamo mangiare, l’assenza di colore dovrebbe rappresentare un’indicazione importante di cosa NON mangiare. Perché tutto ciò che va dal bianco latte al marroncino pallido non solo non contiene questi preziosi e rivoluzionari complessi fitobotanici, ma spesso contiene (con poche eccezioni come l’albume e il pesce) minerali, zuccheri o grassi problematici in grado di danneggiare alla lunga qualsiasi organismo sano. E di questi veleni parliamo diffusamente insieme alla mia collega Viviana Taccione, in Autodifesa Alimentare, sia dal vivo nel nostro Corso web, sia nell’omonimo ebook pubblicato da Autostima.net.
A cura di Leonardo Di Paola
Ebook “Autodifesa Alimentare” in pubblicazione il 3 Maggio 2008