Fallimento? NO! Ho solo trovato un sistema di allenamento mentale che non funziona
All’indomani delle mie dimissioni da mental coach della prima squadra del Pietrasanta Marina, ho ricevuto tantissime telefonate ed email. Molte di queste persone mi conoscono, o leggono i miei articoli su siti e blog vari, e sanno che sono uno che non molla mai. Che ho una tenacia fuori del comune, e proprio per questo il mio gesto le aveva meravigliate molto.
Sono rimasto sbalordito come alcune di loro, fuori del mondo del calcio, abbiano capito o siano andate molto vicine al vero motivo per il quale me ne sono andato. Ad ogni modo, telefonate ed email erano riconducibili, sostanzialmente, a queste due domande:
- perché ho dato le dimissioni da mental coach sportivo del Pietrasanta;
- se mi sento un perdente per aver fallito dopo neppure tre settimane.
Ho già risposto a tutte queste persone sul mio blog Sport&Mente, ma credo giusto farlo anche pubblicamente, attraverso le pagine di uno dei blog più autorevoli come quello di “Giacomo Bruno”.
Cominciamo con la prima domanda: perchè ho dato le dimissioni da mental coach del Pietrasanta Marina?
Evitate di pensare che sono improvvisamente impazzito. Che butto all’aria un sogno tanto cercato proprio nel momento in cui sono riuscito, faticosamente, a raggiungere. Come già detto, chi mi conosce bene sa che non mollo mai.
Ma credo che ogni persona di buon senso, debba riconoscere quando è opportuno andare avanti o fermarsi. Quando è bene e quando è male. In quel momento, ho pensato al bene della squadra ed ho preferito fare un passo indietro.
Del resto, per portare avanti un Progetto Sperimentale di Coaching Sportivo come il mio, le tre componenti principali devono essere in perfetta sintonia. Perfettamente allineate. Ovvero:
- la società, che deve appoggiare e difendere il Progetto al 100%;
- i giocatori, che devono crederci e impegnarsi, tutti e seriamente, a sperimentare cose nuove;
- il mental coach, che deve portare il suo entusiasmo, esperienza professionale e la voglia di innovare.
Diciamo, che al Pietrasanta esistevano solamente due di queste tre componenti. Quale mancava? E’ inutile fare polemiche adesso, non fanno parte del mio stile. Dalla mia bocca non uscirà mai nessun lamento, nessuna polemica. Io amo farle, le cose, non limitarmi a parlarne.
Mi sono assunto le mie responsabilità ed ho fatto un passo indietro. Ho pubblicamente ringraziato e lo faccio anche da questo blog, la Società Pietrasanta, l’allenatore Cristiano Ciardelli, tutto lo staff tecnico ed anche la squadra. Grazie per la bellissima opportunità che mi avete offerto.
La seconda domanda era: non ti senti un perdente per aver fallito dopo appena tre settimane?
No!!! E sapete perché? Perché Thomas Alva Edison ha fallito la bellezza di 10 mila volte prima di perfezionare la lampadina elettrica.
Non mi preoccupo per nulla di aver commesso degli errori. Soprattutto perché sono stati errori di valutazione e non di metodo. Per parafrasare lo stesso Edison, diciamo che ho solo trovato un sistema di “allenamento mentale per sportivi” che non funziona. O che comunque, non ha funzionato in quel contesto e con quei giocatori.
Ad ogni modo, l’importante è averne fatto tesoro e, possibilmente, evitare di incorrere negli stessi sbagli anche in futuro. Ma di questo sono abbastanza tranquillo. Ho commesso tanti errori nella mia vita, ma mai due volte di seguito lo stesso.
Sono sempre stato una persona che guarda al futuro e mai al passato. Ho sempre anticipato gli eventi. Pensate che già nel 1994 studiavo, seppur da autodidatta, la PNL. Nel 2003, ho cominciato a parlare di life e sport coaching quando in Italia, per molti, la parola “coaching“ era solo un termine inglese.
Oggi sono tutti “personal coach” ed esperti di Programmazione Neuro-Linguistica. Ma è la pratica e l’esperienza a fare la differenza, sempre. Sono pienamente consapevole che gli innovatori pagano dazio. Ma sono anche consapevole che con la tenacia e la perseveranza, ho raggiunto moltissimi obiettivi nella mia vita.
Ed è proprio questo il messaggio che oggi, da questo blog, voglio far arrivare ai molti ragazzi, giovani e giovanissimi che ci leggono. Abbiate fiducia in quello che fate. Non permettere a nessuno di distruggere i Vostri sogni. Credeteci prima Voi e poi, il mondo intorno a Voi comincerà a crederci. Ricordate: non è importante quello che pensano e credono gli altri di Voi, bensì quello che Voi credete di Voi stessi.
Agli allenatori, ai direttori sportivi, ai presidenti, agli stessi genitori, agli addetti sportivi in genere. Dico semplicemente di alimentare i “sogni” di questi ragazzi. Trasferite loro la Vostra fiducia, aiutateli ad imparare a credere in se stessi. Evitate, invece, di trasferire loro la paura del fallimento. Sapete cosa diceva Henry Ford? “Chi ha paura di fallire limita le sue attività. Il fallimento non è che l’opportunità di riprovare più intelligentemente”.
Chiuso un capitolo. Si gira pagina ed eccomi di nuovo alla ricerca di una Società sportiva seria, che voglia sperimentare un programma di mental coaching sportivo altrettanto serio ed innovativo.
Esiste una Società tra Lucca e La Spezia che voglia fare qualche cosa di veramente innovativo? Che voglia sperimentare, anche nel gioco di squadra, delle metodiche che in altri contesti hanno funzionato e funzionano molto bene? Contattatemi.
E Tu? Che ne pensi del fallimento? Hai mai fallito nella Tua vita? Io molte volte. Aspetto il Tuo commento al post.
A Cura di Giancarlo Fornei,
Formatore Motivazionale & Mental Coach,
“Che aiuta le persone a raggiungere un obiettivo in 5 passi”
Autore di“Penso Positivo”