I cicli del mercato: l’unica spiegazione dell’attuale recessione

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Salve cari lettori, oggi vorrei parlarvi di un argomento di grande attualità, e cioè la crisi economico-finanziaria che gli USA, e quindi il mondo, stanno vivendo. Dico il mondo in quanto una crisi che colpisce gli USA andrà a colpire inevitabilmente il resto del mondo.

Questo perché? Le risposte sono due e direttamente connesse l’una con l’altra. La prima è che gli investimenti finanziari più appetibili sono sempre stati nel nuovo continente, e ciò non è una novità, e si sa che gli investitori istituzionali, e quindi di conseguenza i risparmiatori di tutto il mondo detengono importanti obbligazioni e partecipazioni nelle società USA.

Con questo non voglio assolutamente dire che sia stato uno sbaglio investire in USA, anzi è normale che sia così dal momento che le “Blue Chips” USA sono le più ricche del mondo e le più appetibili in termini  di rendimenti e proventi distribuiti.

La seconda risposta è che se ci pensiamo i più grandi colossi di fornitura internazionale sono di marchio USA, in qualsiasi settore, dai microchip tecnologici all’esplorazione petrolifera. Sono infatti solito chiamarlo il mercato USA il “cuore del capitalismo”. Perciò con una crisi che colpisce a monte, come in questo caso le grandi aziende USA è ovvio si trasferisce fino a valle, e cioè anche alle piccole imprese provinciali, persino a quelle italiane.

Oggi molta gente comune e studiosi si interrogano su quali potrebbero essere le cause di questa recessione, ed è ormai noto dare la colpa all’erogazione dei mutui sub-prime che hanno determinato il crollo del mercato immobiliare e il successivo crollo dei colossi finanziari USA.

Il crollo delle banche ha siglato in pochissimo tempo il passaggio dalla crisi di questa estate con il petrolio alle stelle e l’inflazione alla luna, alla recessione attuale con il petrolio risceso sotto terra e l’inflazione in cantina J. In realtà la questione sub-prime è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, e dietro la recessione non è che ci sia un colpevole, perché se volessimo ricercare un colpevole dovremmo puntare il dito contro il mercato, che poi siamo noi investitori e consumatori.

Il mercato è un fenomeno di massa, e come tale si muove e si muoverà sempre sotto forma di cicli. Il mercato è ciclico e la Borsa è ciclica non perché le aziende smettono ciclicamente di lavorare e produrre utili, ma perché il mercato come ho già detto è un fenomeno di massa, e dal principio dei grandi numeri, la massa (nel gergo viene definita parco buoi) tende ad agire sotto forma di azioni comuni e cumulative, di conseguenza tutto ciò da vita, nel lungo periodo, ad archi di tendenze che danno al trend di mercato un carattere ripetitivo e ricorrente, definendo così i cicli di mercato.

La fase economica che stiamo vivendo (recessione) non è né la prima e né l’ultima volta che avverrà, ma fino a quando esisterà un libero mercato, si alternerà ad altre fasi economiche come le quattro stagioni. Il mercato è composto infatti da quattro grandi fasi:
espansione
crisi
recessione
ripresa

Noi in questo momento siamo nella fase della recessione, e ci resteremo fino a quando non passerà la paura della massa.
Per noi operatori in opzioni una recessione o una crisi è un’opportunità alla pari dell’espansione e della ripresa, perciò datevi da fare, in quanto sfruttando la flessibilità di questi eccezionali strumenti, e con le giuste strategie, siamo in grado di trarre ricchezza da tutte e quattro le fasi di mercato.

A Cura di Giovanni Romano,
Autore di “Il Professionista delle Opzioni”

Pubblicato il: 17 Dicembre 2008