Il risparmio dei “Paperoni”
Pubblicato su Milano Finanza del 20 giugno 2008, appare a pagina 19 un interessante articolo che analizza il cambiamento dei prodotti utilizzati dai “Paperoni” d´Italia per i propri investimenti e risparmi. Si apprende cosí che nel 2007 si è notato un incremento complessivo pari al 6% dei soldi investiti su questi prodotti, denominati “Unit Linked“, in massima parte dovuto a questi facoltosi investitori.
Ma cosa sono queste famose Unit Linked? In buona sostanza possiamo definirle come dei prodotti finanziari che prevedono un fondo d´investimento di qualunque tipo, unito a una copertura assicurativa (in genere solo caso morte, al fine di tenerne bassi i costi di gestione).
Quest´improvviso interessamento alle Unit Linked non è casuale, bensí correlato al fatto che il loro utilizzo permette di ottenere notevoli vantaggi che diventano imprescindibili quando coinvolgono soggetti dai redditi ingenti.
Vediamo rapidamente quali sono questi vantaggi:
1) I prodotti finanziari con copertura assicurativa godono nel nostro paese di un grandissimo vantaggio spesso sconosciuto ai piú: sono impignorabili e insequestrabili (fatto salvo pochissimi casi particolari). Questa condizione permette di tenere i propri investimenti nella classica “botte di ferro”, a riparo da situazioni potenzialmente pericolose.
Questo fatto ritorna estremamente utile agli imprenditori, per esempio. Alla luce di quanto detto si intuisce facilmente perché i consulenti finanziari consigliano massicciamente le Unit Linked: sará magari una ovvietá, ma ricordiamoci che la prima regola del risparmiatore (e anche dell´investitore) è quella di non perdere neanche parzialmente ció che giá si possiede…
2) Sono prodotti modulabili e possono investire nei modi piú svariati: su fondi obbligazionari di qualunque parte del mondo, su quelli azionari, sui sicav, su gli hedge fund, su fondi immobiliari etc.
Esiste addirittura un fondo che investe sul vino e sui derivati finanziari legati alle vendemmie. In pratica permettono di investire in fondi anche molto speculativi senza tuttavia perdere i vantaggi fiscali e legali tipici dei prodotti assicurativi.
3) Il terzo motivo è la loro bassa tassazione al 12.5% (capital gain) sui rendimenti da pagare solo alla scadenza del contratto. Questo fatto permette di far fruttare tutti soldi all´interno del fondo d´investimento, compreso il reddito annuale derivante (che, per intenderci, nel caso di obbligazionario si chiamano cedole).
4) L’ultima, ma non meno importante, peculiaritá sta nel fatto che questi prodotti sono esenti dalla tassa di successione e quindi sono spesso utilizzati per lasciare capitali in ereditá (compresi estranei e/o enti).
Quest’ultima è probabilmente la motivazione principale per la quale i “paperoni” del Bel Paese si sono improvvisamente interessati a questi prodotti durante il 2007.
Colgo quest´occasione per ricordarvi di postare nel blog eventuali domande o curiositá riguardo la consulenza finanziaria.
Risponderó successivamente, magari riallacciandomi con un successivo articolo di approfondimento nelle prossime settimane, oppure in sequenza, se sará il caso.
A Cura di Patrizio Messina
Autore di “Autoconsulenza Finaziaria”