La Musica favorisce le interrelazioni neuronali!
Autostima.net ha sempre indicato un principio fondamentale: la crescita nei diversi campi, finanziario, professionale, personale, tramite il raggiungimento di diversi obiettivi. Certo esistono, per facilitare ciò, tecniche e strumenti specifici da adottare.
Ma cosa consente a qualcuno di eccellere nei vari settori dell’esperienza umana? Perchè un professionista riesce meglio di altri, nella propria attività, a parità di un altro, che abbia a disposizione le stesse tecniche ed identici strumenti operativi, e ci metta lo stesso impegno?
Perché qualcuno che analizza una situazione, può riuscire a capirla meglio di altri colleghi, ed a trovare migliori soluzioni? Diversi, ovviamente, sono gli elementi che si potrebbero analizzare, ma l’aspetto principale è quasi sempre riconducibile alle facoltà intellettive dell’essere umano.
Che si tratti di analisi scientifiche, di arte, o di risolvere una situazione legale, entrano sempre in gioco le nostre facoltà intellettive.
Queste non sono definite a priori, una volta per tutte.
In particolare, le moderne scoperte scientifiche hanno dimostrato che le cellule cerebrali, o neuroni, funzionano come una rete di computer interconnessi, e da questi collegamenti dipende la maggior o minor capacità di relazionarsi col mondo esterno e di affrontare questioni, più o meno complesse.
Ma queste interrelazioni non sono, appunto, predefinite, potendo essere agevolate e potenziate da determinate situazioni, come stati di rilassamento, o stimoli di diverso tipo. Si può così potenziarle e raggiungere risultati di eccellenza nei diversi campi. Un modo è quello di usare delle musiche, che possono agevolare lo sviluppo di queste interrelazioni.
La musica, infatti, altro non è che una serie di onde, con determinate caratteristiche, rispondenti alle leggi della fisica.
E come un telecomando emette un’onda radio, che fa scattare determinati meccanismi, così certe musiche aprono la via anche alle interrelazioni neuronali.
In tal senso, si è ad esempio accertato un miglioramento intellettivo di certi gruppi di allievi, dopo aver ascoltato musiche di Mozart.
Personalmente, ho fatto anch’io questo tipo d’esperienza. Essendo anche un musicista, in particolare dedicandomi alla musica classica, soprattutto per pianoforte ed organo a canne, devo dire che non posso dimenticarmi mai di come, dopo aver ascoltato certe musiche, e ancora di più dopo averle personalmente eseguite, riesca poi meglio a vedere certe cose, a cogliere determinati aspetti, e via dicendo, che magari prima rimanevano celati nelle pieghe del problema da affrontare. Ma la musica non è tutta uguale.
Ogni periodo, ed ogni scuola ha un proprio linguaggio, una propria struttura.
Certo non è la stessa cosa una toccata e fuga barocca (ad esempio di Bach o di Pachelbel), piuttosto che un corale di César Franck.
Le diverse musiche agiscono con sintassi diverse, e stimolano, in tal modo, reazioni diverse.
In tal senso, devo dire che se voglio riuscire a meglio risolvere una problematica logica, ad esempio di tipo matematico o tecnico-giuridico, sono agevolato dall’ascoltare, o dal suonare musica barocca, che non a caso ha una struttura “linguistica”, in cui è predominante l’aspetto logico-razionale e matematico, mentre la musica romantica agevola, in me, la possibilità di meglio affrontare problematiche di tipo umanistico, come i rapporti con gli altri.
Perché non provate anche voi?
Magari non siete musicisti, ma potete sempre dedicarvi all’ascolto di certi brani.
A cura di Gian Piero Turletti
Autore di Progetto Azienda