Linguaggio non verbale e rilassamento
L’altra settimana un medico mi invia una paziente per l’ormai “classico” disturbo d’ansia.
Durante il primo colloquio la donna sembra molto nervosa e faccio di tutto per metterla a suo agio. Ad un tratto i miei occhi si fermano sulle sue bellissime mani, sembravano quelle di una diciottenne..
Il colloquio continua ed inizio ad avere delle intuizioni sul fatto che la donna suonasse un qualche strumento.
“mi corregga se sbaglio, lei per caso suona qualche strumento?”
Apriti cielo…la donna si rilassa ed inizia a parlare in modo molto più tranquillo e preciso. Col senno di poi mi sono reso conto che, più della “cura delle mani” ero stato guidato dai piccoli movimenti inconsci che la donna faceva durante il colloquio.
In molti corsi di PNL e di sviluppo personale s’insegna, giustamente, a notare i segnali non verbali del proprio interlocutore. Gli esercizi sul rapport e sulla calibrazione sono fra le pratiche più “remunerative” in termini di abilità che si possano acquisire attraverso la PNL.
Oggi hai la possibilità di avere uno strumento in più…infatti da poco tempo, i neuroscienziati hanno scoperto che, durante la discesa verso lo stato di rilassamento profondo aumentano le abilità nel riconoscere i “segnali minimi” non verbali.
La semplice ripetizione quotidiana di un buon rilassamento aumenta “automaticamente” la tua abilità nello stabilire rapport e nel calibrare.
“migliora prima dall’interno e poi passa a tutto il resto”
A cura di Gennaro Romagnoli
Autore di Rilassamento Dinamico