Perché la resilienza va di moda?
Essere resilienti significa essere in grado di rimbalzare positivamente dopo uno stato di crisi o un evento negativo. Significa saper recuperare facilmente lo stato di equilibrio dopo un forte stress. Per me Resilienza = Resistenza + Flessibilità. La resistenza per resistere ad un forte stress e la flessibilità per saperlo assorbire e rilasciarlo. Perché si sente più spesso parlare di resilienza ultimamente? Perché il mondo sta cambiando velocemente, anzi forse sempre più velocemente, c’è chi dice esponenzialmente. E nel cambiamento ci sono momenti di forte stress.
Nel libro Resilience thinking di Brian Walker e David Salt viene approfondito il ciclo del cambiamento adattivo, che si applica a qualsiasi sistema vivente, ecosistema, sistema economico e industriale. È composto da 4 fasi, che ti illustro qui brevemente:
1. Crescita. Con la competizione si raggiunge un equilibrio.
2. Conservazione. Periodo in cui la flessibilità è minima, c’è più vulnerabilità ai cambiamenti ambientali.
Momento di crisi.
3. Rilascio. Dopo il collasso si ha un aumento del capitale e delle nuove risorse.
4. Riorganizzazione. Nuova combinazione, le risorse si ri-combinano, quindi si creano nuove aziende, ci sono opportunità di innovazione, avvengono nuove invenzioni.
E il ciclo ricomincia con una nuova crescita. Anche se non parlo esplicitamente di resilienza, nel corso Manager della Mente spiego come trasformare una crisi in opportunità. Spiego in modo chiaro e semplice come tu stesso puoi gestire la tua mente per affrontare problemi e risolvere situazioni al meglio. Perché la mente è proprio una di quelle risorse che in momenti di cambiamento crea nuove idee, nuove connessioni per iniziare una nuova fase di crescita.
a cura di Matteo Mainetti
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