Un ranocchio può diventare principe
Alcune sere fa una Beauty Farm ha ospitato, tra attrezzi ginnici e candele profumate, una ventina di persone raccolte in un’atmosfera molto chic ma ugualmente informale ed intima… il pretesto era la presentazione del libro “Il Condominio” scritto da Claudia Riva, sorella dello storico chitarrista di Vasco.
Un attore recitava alcuni brani del libro accompagnato dalla chitarra egregiamente suonata da Christian, personal trainer appassionato di musica mentre la bella autrice era pienamente partecipe con l’intensa energia che emanava.
Il libro racconta in maniera autobiografica la storia sentimentale di Claudia che lei stessa paragona ad un condominio in cui colloca ad ogni piano un “fidanzato”.
Una struttura verticale che dallo scantinato la porta al piano terra senza cortile, fino a salire man mano al primo piano con vasto terrazzo e poi ancora… e ancora… si sale… sempre più su perché, come dice lei, ogni storia sentimentale ti permette di fare un passo avanti e quella successiva si concatena e ti fa salire un altro piano ancora.
Claudia rispondeva divertita alle nostre domande di cui alcune di pura curiosità sui suoi trascorsi sentimentali. Ci ha confessato come ogni volta che ha iniziato una relazione, come ad ogni donna succede, vi abbia “creduto” veramente, sperando in fondo che fosse l’ultima… per poi accorgersi che c’è sempre un piano “migliore”.
In qualche periodo della sua vita ha scoperto con un po’ di amarezza di essere in “multiproprietà” e confessa di non essere ancora arrivata all’attico “investimento per la vita”.
Mentre ascoltavo questa ragazza dallo sguardo disincantato ma dal cuore romantico, ho potuto riflettere su questa modalità tipicamente femminile di “progettare”, “investire” e “migliorare la relazione… proprio come succede per la costruzione di una casa.
Noi donne tendiamo a voler raggiungere la perfezione (ovviamente del tutto soggettiva e personale) nel rapporto, e ancor peggio abbiamo l’intima aspettativa che anche il nostro compagno possa cambiare per diventare realmente quello che noi abbiamo sognato che fosse.
Ovvio che lo facciamo con le migliori intenzioni e sacrosante convinzioni ma i risultati sono quasi sempre deludenti, infatti l’uomo con questo atteggiamento finisce per sentirsi sbagliato ed inadeguato e: o fugge finchè è in tempo oppure si sforza di cambiare veramente ma questo lo rende un po’ goffo e finisce per essere abbandonato dalla donna che in quel momento lo vede privo di personalità.
Ho volutamente esasperato i concetti ma non credo di essermi discostata più di tanto dalla realtà. E mi piacerebbe sapere dai signori uomini: “Ma anche voi credete che ci sia sempre una donna migliore di quella con cui state?”.
A Cura di Stefania Carnevali,
Autorice di “Piacersi per Piacere”