Una coppia vincente: Megan Gale & Beppe Grillo
Quale filo invisibile lega questi due famosi personaggi? Lo spunto mi è stato fornito dal precedente fine settimana in cui ho conosciuto un gruppo misto di canoisti tra cui anche un ragazzo di 31 anni, molto timido. Non considerare la timidezza a senso unico! Se sei timido leggi questo articolo e ti aiuterò a correggere i tuoi atteggiamenti. Se invece sei una persona estroversa non esimerti dall’aiutare a correggere gli errori dei timidi che ti circondano.
Gli errori principali che ha commesso quel ragazzo sono:
1) Non guardava mai negli occhi. La cultura occidentale ci ha insegnato a guardare negli occhi. Quando da piccolo i genitori ti sgridavano esigevano di essere guardati altrimenti ti urlavano “Ascoltami quando ti parlo!”. Accadeva perché non guardare chi ti sta parlando equivale a comunicare disinteresse o distrazione.
Ciò che si impara da bambini ci segue per tutta la vita. Beppe Grillo cosa fa durante i suoi spettacoli? Gira tra il pubblico e durante il suo monologo guarda negli occhi le persone. Con questo semplice gesto rafforza il legame empatico ed è come se stesse dicendo “Sto parlando proprio a te!”. Guardare negli occhi è basilare per creare una relazione.
Se sei timido abituati a farlo. Se ti crea disagio guarda la parte del naso che si trova a metà tra un occhio e l’altro. La differenza non viene percepita dal tuo interlocutore e tu ottieni ugualmente il risultato. E’ basilare guardare negli occhi le donne poiché sono abituate a inviare e ricevere messaggi con essi. Ostinati ad evitare lo sguardo delle donne e non dovrai stupirti se per loro diventerai trasparente.
Se sei una persona estroversa agevola il timido a guardarti negli occhi stando il più possibile di fronte a lui. Chi soffre di timidezza tende a porsi di traverso a te o, peggio ancora, di lato. Non avere paura di metterlo a disagio. Lo aiuterai ad affrontare inconsciamente le persone.
2) Sorrideva poco e nervosamente. Nel timido la paura di dire la cosa sbagliata è pari ad un mostro alto sei metri. E’ un problema così grande che paralizza. La maggior parte delle persone identifica la persona brillante con il simpaticone che parla molto e scatena la risata di chi lo ascolta. Non è felice chi ride bensì chi sorride! Pensa a Megan Gale.
La ricordi sorridente vero? Pochissime persone l’hanno sentita parlare eppure tutti la immaginano come una persona felice. E’ un altro retaggio infantile. Quando da piccoli la mamma ci sorrideva noi facevamo altrettanto. Il sorriso è indice di pace interiore ed inoltre induce alla reciprocità. Non pensare alla frase intelligente da dire o alla battuta divertente da fare perché la paura di sbagliare ti bloccherà.
Se sei eccessivamente timido abituati a sorridere più frequentemente e, come per magia, entrerai in comunicazione con gli altri senza dire una parola. Se introduci nella tua vita il sorriso saranno gli altri a considerarti una persona gradevole e alla quale parlare e porre delle domande. In questo modo ti sarai sgravato dal peso di dovere prendere l’iniziativa nella conversazione.
Se sei una persona estroversa usa frequentemente il sorriso con chi è timido e indurrai reciprocità. Vale più qualche sorriso che una mitragliata di mille parole dette con lo scopo di stimolarlo a parlare.
I due aspetti affrontati in questo articolo fanno parte della Comunicazione Non Verbale. Non è necessario essere esperti in psicologia o di PNL per applicarli alla vita quotidiana. Il sorriso e gli occhi sono direttamente correlati e si alimentano a vicenda. Ad un occhio vivace corrisponde sempre un sorriso gioioso. E viceversa.
A cura di Fabio Galetto
Autore di Da Timido a Vincente